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Arresti tra ultras di Milan e Inter

Inchiesta ultrà, la telefonata di Luca Lucci a Fedez: “Sto facendo un’azienda, ci prendiamo gli artisti”

Luca Lucci, arrestato lo scorso 30 settembre per associazione per delinquere, il 21 gennaio scorso ha avuto una lunga conversazione telefonica con Fedez. Il capo ultrà del Milan ha parlato della sua intenzione di creare una “azienda” per organizzare eventi e concerti, con il rapper che gli ha assicurato: “Io ci sono frate”.
A cura di Enrico Spaccini
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Fedez e Luca Lucci
Fedez e Luca Lucci
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Tra gli atti depositati dell'inchiesta milanese Doppia Curva che lo scorso 30 settembre ha portato all'arresto di 19 persone legate al mondo del tifo organizzato di Inter e Milan, è presente una lunga conversazione tra Federico Lucia, in arte Fedez, e Luca Lucci. Il capo ultrà rossonero, ora in carcere, il 21 gennaio avrebbe parlato al telefono con il cantante (non indagato) dei "dettagli della sua nuova attività volta alla gestione degli artisti". Secondo gli investigatori della Squadra mobile milanese, questa avrebbe potuto avere "un probabile futuro in complicità con lo stesso interlocutore", ovvero appunto Fedez.

La conversazione tra Fedez e Luca Lucci

"Sto iniziando a fare le serate di Dj set", diceva Lucci che non sapeva di essere intercettato, "sto facendo un'azienda (…) vendo l'artista, e basta". Il capo ultrà, si legge nell'informativa di oltre mille pagine che ripercorre l'inchiesta, diceva a Fedez che "se vuoi prendiamo gli artisti", mentre il rapper rispondeva: "Eh dai va bene, io ci sono frate (…) è una guerra, un libero mercato (…) io so già più o meno quelli scontenti, da portar via". La premura del cantante era che non figurasse Lucci tra i vertici della società: "Figuro io", rispondeva il capo ultrà milanista, "a me che caz… me ne frega".

La conversazione, poi, era virata sui rapporti tra Fedez e altri protagonisti della scena musicale italiana, soprattutto milanese. "Mi danno dell'infame", raccontava il rapper, "li ho minacciati più volte di pestarli (…) ma quando ero molto giovane testa calda". Tra gli artisti citati da Fedez, anche Gionata Boschetti, alias Sfera Ebbasta: "Ho beccato Sfera e gli ho detto ‘Sfera, mi dici qual è il problema?'". Dopodiché, il rapper parlava della sua società che, sostiene, gli viene valutata "tra i 70 e i 90 milioni di euro".

La ricerca del fondo

L'obiettivo, però, sarebbe quello di arrivare a "150 milioni di euro per fare acquisizioni (…) io mi prendo il mercato", diceva il rapper riferendosi al settore degli eventi e dei concerti, ovvero una "prateria, un settore non industrializzato". Per raggiungerlo, Fedez puntava alla ricerca di "un fondo", in questo modo avrebbe ottenuto "degli aumenti di capitale altissimi", sostenendo di essere in contatto "con fondi di Billion".

Qui entrerebbe in scena la figura di Lucci, che lo scorso 30 settembre è stato arrestato per associazione per delinquere insieme, tra gli altri, a Christian Rosiello, bodyguard di Fedez. "Noi siamo in grado di organizzare delle serate di booking sulla Puglia, Calabria e sulla Sicilia", assicurava il capo ultrà che, per quanto riguarda il progetto di creare un'azienda per la gestione degli artisti diceva: "Non ho problemi con nessuno (…) anche se ho precedenti però mi fa piacere", ammettendo anche di non essere "in grado, non me ne intendo". A rassicurarlo c'era ancora Fedez: "Perché sei un patatone, pensano che sei un criminale, in realtà sei più intelligente".

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