Inchiesta “Lobby nera” di Fanpage.it, Bernardo: “Antisemitismo incompatibile con mia candidatura”
"Qualunque atteggiamento antisemita sarebbe del tutto incompatibile con me e con la mia candidatura". Il candidato sindaco di centrodestra a Milano, Luca Bernardo, rompe il silenzio dopo l'inchiesta di Fanpage.it "Lobby nera". "Sono da sempre amico della comunità ebraica – ha detto il primario di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli in una nota -. Considero semplicemente oltraggioso accostare anche indirettamente il mio nome ad atteggiamenti antisemiti o giustificazionisti nei confronti delle leggi razziali". L'inchiesta di Fanpage.it cerca di fare luce sui tentativi da parte di una parte dell'estrema destra milanese di "infiltrarsi" e condizionare la destra più istituzionale e porta alla luce anche presunti sistemi illegali – le "lavatrici" per il nero – di finanziamento della campagna elettorale.
Bernardo non è direttamente coinvolto, e anzi la sua figura è oggetto di giudizi non certo lusinghieri da parte di due dei protagonisti dell'inchiesta: l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza (che nel frattempo si è autosospeso) e la candidata al Consiglio comunale di Milano Chiara Valcepina, sempre di FdI. È proprio la presenza nella lista di FdI di quest'ultima, vicina agli ambienti neofascisti che l'inchiesta di Fanpage.it ha esplorato in tre anni di servizio sotto copertura, a imbarazzare Bernardo e ad aver provocato molte reazioni in ambito cittadino: "A Bernardo per primo dovrebbe sorgere la richiesta di chiarimenti verso una delle principali forze politiche che lo sostiene – ha dichiarato in una nota Filippo Barberis, capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Milano e ricandidato nel Consiglio comunale -. Anche rispetto all’antifascismo durante la campagna elettorale ha detto che non accettava lezioni e che la sua storia parlava per sé. Davanti a certi fatti e certe frasi è inaccettabile tacere".
La replica di Bernardo è arrivata ore dopo la pubblicazione dell'inchiesta: "Diversi esponenti della Comunità sono candidati nelle liste che mi sostengono. Le forze politiche del centro-destra milanese e nazionale sono sempre state al fianco di Israele. Molti esponenti della mia coalizione ogni anno sfilano il 25 aprile sotto le bandiere della Brigata Ebraica, ricevendo gli insulti e le minacce degli attivisti pro-palestinesi. Può dire altrettanto la sinistra che cerca di strumentalizzare ai miei danni un episodio che non mi riguarda in alcun modo? Può dire altrettanto il candidato sindaco uscente, che si è rifiutato di esporre la bandiera di Israele a Palazzo Marino nei giorni dell'attacco missilistico contro il popolo ebraico? ". Intanto sull'inchiesta di Fanpage.it, dopo un esposto presentato in mattinata da Europa Verde, indaga la Procura milanese: finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio sono le ipotesi di reato.