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Inchiesta Lobby Nera, Bastoni: “Orgoglioso di partecipare alle iniziative dell’estrema destra”

Il consigliere leghista di Regione Lombardia Massimiliano Bastoni non nasconde i suoi legami con l’estrema destra anche dopo l’inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it che ha svelato la sua vicinanza con Lealtà Azione: “Sono orgoglioso di partecipare alle iniziative del movimento. Roberto Jonghi Lavarini? È una macchietta”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Sono orgoglioso di partecipare alle iniziative di Lealtà Azione". Non nasconde la sua vicinanza al movimento di estrema destra il consigliere leghista di Regione Lombardia Massimiliano Bastoni, tra i protagonisti dell'inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it che ha svelato i legami tra il gruppo che si ispira a neonazisti e alcuni esponenti politici. Il leghista ammette "di partecipare alle attività di Lealtà Azione, come consegnare pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà (ma non a quelle straniere, ndr), organizzare tornei contro la pedofilia. Hanno un servizio legale per fare domanda per le case popolari (per italiani, ndr). Questi sono i cattivi fascisti di “Lealtà Azione” e io sono orgoglioso di partecipare alle iniziative di questi cattivi fascisti di ‘Lealtà Azione'".

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Il legame tra Massimo Bastoni e il "Barone nero"

Tra i protagonisti dell'inchiesta Lobby Nera c'è anche Roberto Jonghi Lavarini, ovvero il "barone nero" dell'estrema destra milanese. I due principali riferimenti leghisti del gruppo di Jonghi sono l’eurodeputato Angelo Ciocca, a cui il gruppo del Barone sostiene di aver portato ben 5mila delle oltre 90mila preferenze ottenute nelle elezioni europee del 2019, e proprio il consigliere regionale Massimiliano Bastoni, appoggiato nelle sue campagne elettorali dal movimento di estrema destra Lealtà Azione. Ma per Bastoni "parlare di fascismo nel 2021, sia in senso positivo che in senso negativo, è fuori dal tempo. Non la ritengo una offesa, non entro nel dibattito fascismo – antifascismo, sono molto pragmatico: gli italiani hanno altri problemi". E alle domande su Roberto Jonghi Lavarini, ora indagato per finanziamento illecito dei partiti, il consigliere regionale risponde così: "È una delle tante persone che gravitano nel mondo della politica italiana, è un po’ una macchietta. Ma le pare credibile che Jonghi Lavarini possa aver portato 5mila voti a Ciocca? Alla cena che gli ha organizzato c’erano 40-50 persone: ecco, quelli sono i voti che porta ‘il Barone Nero'". L'inchiesta di Fanpage ha svelato invece che il gruppo di "ammiratori di Hitler" sostenuto e definito dallo stesso Jonghi ha portato alla politica voti. Questo progetto è stato portato avanti in almeno due occasioni: prima col sostegno alle elezioni europee del 2019 del candidato leghista Angelo Ciocca, e poi, in vista delle amministrative del 2021, con l’appoggio a un gruppo di candidati di Fratelli d’Italia della corrente di Carlo Fidanza,  capodelegazione a Strasburgo del partito di Giorgia Meloni. Insomma, dalla Regione all'Europa l'estrema destra ha avvicinato e influenzato candidati e politici.

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