video suggerito
video suggerito
Caso dossieraggi e dati rubati

Inchiesta dati rubati, l’ex poliziotto arrestato Carmine Gallo: “Io servitore dello Stato”

L’ex numero uno della Squadra mobile di Milano, ai domiciliari dopo la maxi inchiesta della Dda di Milano sui dossieraggi illeciti della società Equalize, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Filice e al pm De Tommasi. Con lui anche gli altri tre arrestati.
A cura di Francesca Del Boca
11 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Sono un servitore dello Stato, lo sono stato per 40 anni. Dimostrerò la mia innocenza". Così Carmine Gallo, ex numero uno della Squadra mobile milanese ai domiciliari dopo la maxi inchiesta della Dda di Milano sui dossieraggi illeciti. "Ho sempre rispettato la legge, e lo farò anche ora". Queste le dichiarazioni spontanee rese dal super poliziotto, uno dei quattro arrestati, al gip di Milano Fabrizio Filice e al pm Francesco De Tommasi, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere. "Parlerò solo quando avrò un quadro completo e chiaro delle attività degli inquirenti", le sue parole.

Anche Nunzio Samuele Calamucci, l'hacker numero uno del gruppo, non ha risposto ma ha fornito dichiarazioni in un documento scritto. L'esperto informatico, considerato il braccio destro dell'ex poliziotto e amministratore delegato dell'agenzia investigativa Equalize, si trova agli arresti domiciliari dal 25 ottobre scorso con le accuse di aver commesso i reati, tra gli altri, di associazione per delinquere finalizzata all'acceso abusivo di sistemi informatici, rivelazione di segreto d'ufficio e infiltrazioni illecite. Con lui anche l'altro indagato ora agli arresti, Giulio Cornelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Milano.

Ha invece risposto al giudice uno dei due appartenenti alle forze dell'ordine che erano stati sospesi da una misura cautelare interdittiva (sospensione dal servizio per 6 mesi), il poliziotto Marco Malerba, che ha confermato gli accessi abusivi ai dsistemi informatici pubblici documentati dall'indagine. "Non sono riuscito a dire no al mio ex capo", le sue ammissioni, parlando di quando si trovava in servizio presso il commissariato di Rho. "Ho fatto gli accessi, ci scambiavamo favori". 

11 CONDIVISIONI
19 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views