Inchiesta corruzione a Vigevano, l’ex eurodeputato Ciocca querela per calunnia il suo accusatore: “Non ha prove”

L'ex eurodeputato della Lega Angelo Ciocca ha depositato alla Procura di Pavia una querela per calunnia nei confronti di Luca Battista, esponente della destra pavese. Il 49enne risulta tra gli indagati nell'inchiesta sui casi di presunta corruzione che avrebbero coinvolto l'amministrazione comunale di Vigevano a partire dal novembre del 2022. Ciocca è accusato di aver pianificato insieme ad altri la cosiddetta "congiura di Sant'Andrea" che avrebbe dovuto portare alla caduta della giunta guidata da Andrea Ceffa, agli arresti domiciliari per corruzione dallo scorso 28 novembre. Secondo l'ex eurodeputato, Battista avrebbe "costruito una falsa accusa di tentata istigazione alla corruzione basata su dichiarazioni contraddittorie, prive di riscontri e chiaramente strumentali".
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il 30 novembre 2022 alcuni esponenti del consiglio comunale di Vigevano si erano presentati per far protocollare le dimissioni di 13 consiglieri. Tra questi, anche alcuni della maggioranza. L'obiettivo era far cadere la giunta guidata da Ceffa. Per gli inquirenti, il sindaco per assicurarsi il sostegno di una consigliera le avrebbe procurato, attraverso un prestanome, una consulenza da 6mila euro senza che ce ne fosse necessità.
Ciocca, in particolare, è accusato di aver pianificato la "congiura di Sant'Andrea", poi sfumata, offrendo 15mila euro ad almeno un consigliere per convincerlo a dimettersi. Secondo l'ex eurodeputato, ad accusarlo sarebbe stato Battista. Per Ciocca, però, le accuse nei suoi confronti si baserebbero "esclusivamente sulla sua parola, senza alcun riscontro oggettivo". Il 49enne sostiene che l'esponente di destra pavese avesse "mire di candidature a consigliere regionale per la sua compagna, tuttavia ho da subito riferito che nel partito di cui sono esponente non sarebbe stato possibile per imprescindibili vincoli statutari".
Secondo l'ex eurodeputato, quindi, nei suoi confronti non ci sarebbe "nessuna prova concreta: nessun testimone, nessun pagamento, nessun mandante, nessun messaggio o telefonata sospetta. I miei telefoni sono stati consegnati da tempo e sono stati analizzati anche i messaggi del periodo in cui ero eurodeputato: non vi è un solo rigo che valorizzi la tesi di Battista". Per questo motivo, Ciocca ha querelato Battista per calunnia, chiedendo alla Procura di Pavia di avviare subito un procedimento nei suoi confronti.