Inchiesta caporalato, Mondialpol alzerà gli stipendi del 20 per cento: revocato il commissariamento
La Procura di Milano ha revocato il provvedimento di controllo giudiziario per Mondialpol, il colosso dei servizi di sorveglianza. L'azienda, finita al centro di un'inchiesta della guardia di finanza per caporalato e sfruttamento dei lavoratori, ha fatto sapere che ora punta a riconoscere "salari più equi". In particolare, a partire dal primo settembre gli stipendi saranno più alti del 20 per cento e verrà intrapreso un "percorso progressivo che porterà a un aumento del 38 per cento" entro aprile 2026.
Gli stipendi "al di sotto della soglia di povertà"
Nei mesi scorsi, gli inquirenti e il pm Paolo Storari che coordina l'inchiesta avevano raccolto in tutto 41 testimonianze di lavoratori Mondialpol in servizio fra il 2019 e il 2021 presso vari clienti. Queste raccontavano di sfruttamento nei confronti dei custodi non armati, di minacce e di paghe da fame.
Lo stipendio lordo era di 5 euro e 37 centesimi l'ora, quindi "al di sotto della soglia di povertà". I lavoratori dovevano ricorrere a decine di ore di straordinario per raggiungere una paga accettabile e se "osavano lamentarsi delle condizioni contrattuali” venivano minacciati con la prospettiva di un cambio di impiego ancora meno remunerativo.
Le buste paga erano in linea con il contratto collettivo nazionale della vigilanza privata, il quale però è ritenuto incostituzionale proprio perché non garantisce “un’esistenza libera e dignitosa”.
La strada per la soluzione
Per questo motivo a metà luglio la Procura di Milano aveva deciso per il commissariamento dell'azienda, un modo per accompagnare il colosso a una soluzione del problema stipendi.
"Abbiamo individuato nella posizione della magistratura la via per sostenere i lavoratori al fine di superare un momento economicamente difficile", ha fatto sapere ora Mondialpol che ora lavora all'aumento dei salari , "da qui, la decisione di aderire a queste indicazioni è stata immediata".