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Incendio Milano, brucia grattacielo in via Antonini

Incendio via Antonini: avvocato, nella perizia dell’assicurazione il palazzo era valutato 26 milioni

Gli inquilini del grattacielo di via Antonini che domenica scorsa è andato a fuoco ribadiscono anche oggi, durante l’incontro con il sindaco Sala, l’importanza della raccolta fondi. Roberto Panetta, avvocato e inquilino, ripete che quel conto corrente è lo strumento principale per pagare le spese imminenti perché non si può fare affidamento solo sull’assicurazione “che ha dei limiti di massimale”. Il perito anni fa stabilì che: “per ricostruirlo a nuovo, cioè senza niente dentro, ci vogliono 26 milioni di euro” ha precisato l’avvocato.
A cura di Simona Buscaglia
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In foto Roberto Panetta, inquilino del grattacielo di via Antonini e avvocato, a margine dell'incontro a Palazzo Marino con il sindaco di Milano Giuseppe Sala
In foto Roberto Panetta, inquilino del grattacielo di via Antonini e avvocato, a margine dell'incontro a Palazzo Marino con il sindaco di Milano Giuseppe Sala
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Oggi gli inquilini del grattacielo incendiato di via Antonini hanno incontrato il sindaco di Milano Giuseppe Sala per definire due questioni urgenti: gli alloggi provvisori, in attesa di capire il destino della Torre dei Moro, e i rapporti con le banche, per le eventuali sospensioni delle rate del mutuo. Al momento le spese per pernottare nei diversi hotel e residence sono state sostenute dalla cassa del condominio ma è una risorsa destinata ad esaurirsi presto. Per questo Roberto Panetta, inquilino di uno degli appartamenti della Torre dei Moro al quale i condomini hanno dato l'incarico di rappresentarli, ha ribadito a Palazzo Marino l'importanza della raccolta fondi, che ad oggi ha raggiunto 21 mila euro: "L'iban è lo strumento su cui facciamo più affidamento perché ci consente di pagare le spese adesso – ha dichiarato Panetta – Le famiglie facoltose di Milano a cui è stato fatto l'appello in questi giorni ci potrebbero essere di particolare aiuto. Abbiamo chiesto al Comune di interloquire anche con Esselunga, perché se io vado a fare la spesa e pago con il mio bancomat è una cosa, se vado invece con un buono spesa ottenuto è un altro".

L'avvocato degli inquilini: Non si può fare affidamento solo sull'assicurazione, ha dei limiti di massimale

"Le assicurazioni non sono dei benefattori – ha ribadito Panetta – prima di pagare anche un solo euro si verifica la copertura e se non ci sono altri elementi. Non possiamo fare affidamento solo su una polizza assicurativa, che non è senza tetto, ha dei limiti di massimale". A quanto ammonta quindi il valore della perizia originaria alla sottoscrizione dell'assicurazione? "Qui abbiamo un immobile di 18 piani che è andato distrutto e che bisognerà ricostruire, in parte o tutto, bisognerà vedere – ha precisato Panetta – Il perito anni fa ci disse che per ricostruirlo a nuovo, cioè senza niente dentro, ci vogliono 26 milioni di euro. Su questa stima del perito è stata fatta poi l'assicurazione. Se noi usiamo l'assicurazione per pagare il Quark Hotel o altro, quando un giorno si dirà che si potrà ricostruire, la cassa purtroppo sarà finita. Noi non abbiamo dei benefattori, l'assicurazione pagherà perché c'è copertura piena, ma ci sono dei limiti".

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