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Incendio Milano, brucia grattacielo in via Antonini

Incendio Torre dei Moro, inquilini: “Insufficienti contributi dal Comune, molti ricevono spiccioli”

Gli inquilini di via Antonini denunciano che “i fondi straordinari del Comune di Milano sono insufficienti, molti di noi prenderanno solo pochi soldi, alcuni di noi nulla”. Lo ha dichiarato a Fanpage.it il loro coordinatore, Mirko Berti, che ha aggiunto: “Siamo stati abbandonati sul coordinamento con le banche, alcuni di noi verranno comunque inseriti in black list se non pagheranno le rate di una casa che non hanno più”. Le soluzioni abitative? “Non sono chiavi in mano” hanno concluso gli inquilini.
A cura di Simona Buscaglia
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Gli inquilini della Torre dei Moro di via Antonini, andata a fuoco il 29 agosto scorso, denunciano "i fondi insufficienti dati dal Comune di Milano". "Molti di noi prenderanno la metà dei contributi perché abbiamo un reddito superiore ai 40mila euro – dichiara a Fanpage.it Mirko Berti, portavoce degli inquilini – ma spesso parliamo di famiglie con due stipendi, proprio perché molti di noi hanno sulle spalle spesso mutui ventennali. Si fa presto a superarli e alcuni di noi hanno perso tutto". Il Comune di Milano ha deliberato ieri la concessione di contributi straordinari fino a 400mila euro a favore degli abitanti della Torre Moro di via Antonini e di alcuni stabili limitrofi. L'amministrazione aveva fatto sapere che un primo contributo viene riconosciuto a tutti indistintamente: riceveranno fino a 1.500 euro "per sostenere le spese di alloggi in albergo o altre strutture temporanee per il primo mese", circa 50 euro al giorno, più ulteriori 500 euro per l'acquisto di effetti personali e generi di prima necessità. Successivamente, il Comune elargirà un contributo mensile ad ogni famiglia per un massimo di cinque mesi che varierà in base alla composizione del nucleo famigliare: "500 euro al mese per famiglie di uno o due componenti, 700 se i componenti sono tre o quattro, 900 in caso siano di più".

Gli inquilini denunciano: "Le soglie penalizzano molti di noi"

In foto il portavoce degli inquilini del grattacielo di via Antonini Mirko Berti
In foto il portavoce degli inquilini del grattacielo di via Antonini Mirko Berti

Leggendo però del dettaglio la delibera si vede che chi ha un reddito complessivo tra i 40mila e i 70 mila euro riceverà il 50 per cento dei contributi da 500 euro per i nuclei di una o due persone, il 60 per cento di 700 euro nel caso di famiglie di 3/4 e l’80 per cento di 900 euro nel caso di 5 e oltre. “Stiamo parlando di niente, cinque mesi per chi ha i figli, tre mesi per chi non li ha – questa pioggia di denaro fatta dal comune è tutta un’altra roba". Inoltre "potranno richiedere il contributo coloro che non risultino beneficiari di iniziative di banche mutuatarie, compagnie di assicurazione o altri soggetti volte a soddisfare il fabbisogno alloggiativo degli abitanti" si legge nella delibera del Comune. “Bisogna specificare quindi che se hai un’assicurazione che ti anticipa alcuni soldi per la tragedia che ti è successa non prendi un euro di questi contributi – ha aggiunto Berti – anzi, se te li danno, poi li devi mandare indietro. Ci sono mutui 20/30ennali, che avranno un’assicurazione. In queste polizze, nelle more i può essere un aspetto di questo tipo, tipo un contributo per gli sfollati come noi". In merito ai contributi il Comune ha poi rimandato al 31 dicembre 2021 i termini di versamento delle quote contributive relative alla fruizione dei servizi di nido d’infanzia / sezioni primavera, refezione scolastica e più in generale delle quote di contributo relative a servizi erogati direttamente o indirettamente dal Comune di Milano: "Parliamo di 200 euro che noi abbiamo chiesto a gran voce ma oltre ai contributi nido sono arrivate a sei mamme le richieste da parte di Milano Ristorazione, di circa 680 euro – ha aggiunto Berti – ma il Comune ha risposto che non può intervenire direttamente che si valuterà cosa fare. Sono sei mamme, parliamo di una cifra ridicola per loro ma sostanziosa per chi ha perso tutto".

Inquilini: mancato coordinamento con le banche, alcuni verranno messi in black list

Gli inquilini poi sottolineano "il mancato coordinamento promesso con le banche – ha aggiunto Berti – Tutte le banche sono andate tutte a modo loro. C'è chi è stato fortunato e si è visto sospendere le rate del mutuo e gli interessi, altri di noi invece hanno ricevuto come risposta che verranno inseriti comunque lo stesso in black list se non verseranno le rate del mutuo di una casa che non hanno più". "Il famoso funzionario che doveva occuparsi della questione non ha fatto nulla nemmeno su questo punto – ha precisato Berti – chiaro se chiamiamo noi singoli le banche abbiamo un peso, se le chiama il Comune di Milano ne ha un altro. Su questo punto siamo stati abbandonati".

Il nodo degli alloggi: in alcune soluzioni proposte c'è un problema di soglie di reddito

Rimane ancora il nodo degli alloggi per gli inquilini di via Antonini che non potranno fare ritorno nelle loro case. Ci sono però in alcuni casi dei vincoli di reddito per poter accedere a quegli appartamenti: "Le soluzioni abitative proposte dal Comune di via Sciesa e di via Anfossi se qualcuno di noi le volesse e ha un reddito superiore ai 40 mila euro deve andare a negoziare con i sindacati degli inquilini per l'innalzamento della soglia – ha proseguito Berti – mi state dicendo quindi che noi abbiamo perso tutto e dobbiamo fare i negoziatori? Vuol dire che tu Comune di Milano mi stai dando delle soluzioni abitative non chiavi in mano". Tra quelle proposte: "Le soluzioni abitative di via Merezzate a Rogoredo e via Antegnati, che è quella che ci interessa di più perché ci permetterebbe di non spostarci troppo, condizione importante soprattutto per chi ha figli che vanno a scuola – settimana scorsa il Comune ci ha detto che era un problema regionale che la Regione ha fatto delle regole restrittive sul social Housing. Ho chiamato tutti i funzionari possibili, ieri è venuto il presidente Fontana e ci ha detto che non è stato messo da loro nessuna condizione sul social Housing che sono del Comune quindi possono essere tolte solo da loro. In via Merezzate la soglia che non si può superare è di 16 mila euro come reddito complessivo".

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