Incendio nella Rsa di Milano, un cartello avvisava: “Non funziona il sistema di rilevazione fumi”
Secondo quanto scritto in un cartello affisso all'interno della casa di riposo, in cui durante la notte di venerdì 7 luglio è divampato un incendio che ha ucciso 6 persone e ne ha intossicate altre 81, il sistema di rilevazione dei fumi della struttura era fuori uso. L'avviso, su carta intestata della società che gestisce la Rsa, è firmato dalla direttrice della struttura e potrebbe aprire nuovi scenari nelle indagini per individuare le responsabilità di quanto accaduto.
L'impianto di rilevazione dei fumi era fuori servizio
Da alcuni giorni nei corridoi della "Casa dei coniugi" erano affissi alcuni cartelli che annunciavano "alcune problematiche degli impianti di rilevazione fumi delle due strutture". Gli avvisi erano scritti su carta intestata della Proges, la società privata che gestisce la residenza per anziani, e firmato dalla direttrice Claudia Zerletti.
La Proges, visto il mal funzionamento degli impianti, ha quindi previsto che "nel turno notturno 01 – 07 (ove cala il personale) sarà presente in struttura un addetto di un’azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio (si alterneranno due addetti)".
"L’addetto notturno – si legge ancora sul cartello – entrerà in Coniugi alle ore 21 e successivamente effettuerà continui controlli nelle due strutture (sicuramente nelle zone del seminterrato ove non presente personale e salirà anche ai nuclei/piani per il presidio antincendio)".
La società Proges a Fanpage.it fa sapere che, venuta a conoscenza del malfunzionamento dell'impianto di rilevazione dei fumi, ha introdotto un addetto antincendio, ma che non compete a loro riparare l'impianto. Cosa che invece spetta al proprietario dell'immobile, ovvero il Comune di Milano.
Una svolta nelle indagini
Il ritrovamento di questo avviso costituirà un'importante svolta nelle indagini per ricostruire l'accaduto e soprattutto le eventuali responsabilità della morte di sei persone, cinque donne e un uomo. Se, infatti, da un lato non è ancora escluso che a far scoppiare l'incendio possa essere stata una sigaretta, dall'altro il malfunzionamento dell'impianto di rilevazione fumi potrebbe aver impedito di dare tempestivamente l'allarme.
In tal senso costituisce un elemento importante che, secondo quanto finora riferito dai sanitari intervenuti sul posto, due donne sono morte carbonizzate nella stanza in cui è partito il rogo, mentre le altre quattro per intossicazione proprio per i fumi inalati.