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Incendio nella Casa di Riposo per Coniugi a Milano

Incendio nella Rsa, le 6 vittime dimenticate da tutti: i funerali in Duomo a Milano sono deserti

Si terranno oggi i funerali per le sei vittime del rogo scoppiato la notte del 7 luglio scorso all’interno della casa di riposo Casa per Coniugi di via dei Cinquecento a Milano. In occasione dei funerali, il sindaco Beppe Sala ha proclamato il lutto cittadino. Per il momento risultano indagate sei persone.
A cura di Francesca Del Boca
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I funerali delle sei vittime in Duomo
I funerali delle sei vittime in Duomo
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Si terranno oggi, a carico del Comune di Milanoi funerali per le sei vittime del rogo scoppiato la notte del 7 luglio scorso all'interno della casa di riposo Casa per Coniugi di via dei Cinquecento a Milano: Laura Blasek, Nadia Rossi, Paola Castoldi, Mikhail Duci, Anna Maria Garzia, Loredana Labate. La funzione è prevista per le 11 in Duomo, e sarà celebrata dall'arcivescovo Mario Delpini. Per l'occasione, inoltre, il sindaco Beppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata.

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Il Duomo di Milano quasi deserto

Quasi deserta la chiesa, ad eccezione delle autorità presenti e del personale della rsa del Corvetto: metà delle vittime, infatti, non aveva parenti. E proprio per questo l'amministrazione comunale, in una nota, aveva invitato i milanesi a partecipare alla messa, sottolineato come la cerimonia fosse "aperta a tutti i cittadini e le cittadine". Invano.

"Tu non sei una solitudine desolata che è destinata a svanire senza che alcuno ne senta la mancanza. Anche se non hai nessuno della famiglia, anche se nessuno verrà alla tua tomba per deporre un fiore, tu non sei solo", l'omelia di Delpini per le sei vittime. "Non è vero che l’unica parola che abbiamo da dire sulla tua città e sulla tua vita è che sia una storia di desolata solitudine". E chiede chiamando in causa i pochi presenti: "Cos'è successo quella notte?".

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"Riferirò in Consiglio lunedì prossimo, con la massima attenzione alle parole per non ostacolare le indagini", ha intanto dichiarato il sindaco Sala. "Mi aspettavo poca gente, rappresentazione plastica della solitudine di queste persone. Per questo ho voluto i funerali in Duomo”. "Siamo molto arrabbiati", la testimonianza invece di una tra i pochi parenti presenti. "Abbiamo saputo che la nonna era morta carbonizzata dal telegiornale, nessuno ci ha detto niente".

Come sono morti i 6 anziani nella casa di riposo a Milano

All'origine dell'incendio che ha avvolto i primi piani della struttura e intossicato più di 80 anziani, secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbe un mozzicone di sigaretta acceso.

La stanza è quella di Laura Blasek, classe 1936, e Nadia Rossi, 69 anni, due delle vittime. Sarebbe stata quest'ultima ad accendere la sigaretta che avrebbe dato poi origine al rogo: le fiamme avrebbero così pian piano bruciato materassi e coperte, sprigionando una colonna di fumo nero irrespirabile, fino ad arrivare a una bombola d’ossigeno. Un testimone, infatti, racconterà di aver sentito un forte rumore, come il boato di un'esplosione. 

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L'allarme lo lancia la compagna di stanza della donna, gravemente invalida: afferra la cornetta del telefono e, chiamando la reception all'ingresso, grida aiuto con tutta la forza che può. I pompieri arrivano pochi minuti dopo, e in poco tempo riescono a spegnere le fiamme. Le due donne della 605, però, sono ormai morte. Così come altre quattro vittime, intossicate dal fumo nero che ha invaso le scale e i corridoi della Casa per coniugi.

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Le indagini della Procura di Milano

Le indagini della Procura di Milano, adesso, dovranno fare luce anche sulle eventuali responsabilità. Gli impianti di rilevazione dei fumi delle stanze, infatti, erano guasti da più di un anno, in attesa che partissero i lavori di manutenzione indetti tramite gara d'appalto dal Comune, proprietario della rsa di via dei Cinquecento: al loro posto, un custode addetto alle misure antincendio durante le ore notturne per pattugliare ben due strutture. "Da solo era impossibile", ha dichiarato l'uomo agli inquirenti. "Inoltre non avevamo le autorizzazioni per entrare nelle camere degli ospiti".

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Per il momento, secondo quanto emerso, risultano indagate sei persone: si tratta di due dirigenti comunali (Michele Petrelli, direttore del Welfare di Palazzo Marino e Guido Gandino, responsabile dell'Area residenzialità che si occupa anche delle strutture di anziani e di persone con disabilità), la direttrice della casa di riposo Claudia Zerletti, il direttore generale della cooperativa Proges Giancarlo Anghinolfi, la presidente Michela Bolondi e la vice Francesca Corotti.

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