Incendio in via Cantoni, da Palermo arriva il cane per accertare il dolo: si indaga per strage
Arriverà da Palermo il prossimo giovedì Aika, il pastore belga specializzato nella ricerca di acceleranti di fiamma, per aiutare il nucleo investigativo Antincendi dei vigili del fuoco di Milano che sta indagando sul rogo esploso nello showroom ‘Li Junjun' di via Cantoni. L'unità cinofila potrebbe, infatti, rilevare la presenza del liquido infiammabile che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato utilizzato per appiccare l'incendio del 12 settembre che ha causato la morte di tre giovani di nazionalità cinese: il 24enne An Pan, la 18enne Yindan Dong e il 17enne Y.L.
La ricerca del liquido accelerante
Nel frattempo, il procuratore Marcello Viola e il pm Luigi Luzi stanno coordinando le indagini con l'ipotesi di reato di strage, al momento contro ignoti. Aika e il suo conduttore arriveranno al Comando di Milano giovedì 19 settembre e già venerdì potranno andare sul posto a iniziare le ricerche. Il liquido infiammabile che potrebbe essere stato utilizzato non è rilevabile dalle strumentazioni, ma solo dal fiuto dell'unità cinofila addestrata.
Se il suo impiego dovesse trovare conferme, non ci sarebbero più dubbi circa l'origine dolosa del rogo. Un elemento in supporto di questa ipotesi è la denuncia che il padre e la madre del titolare dello showroom avevano presentato poche ore prima che le fiamme divampassero.
Le indagini sul presunto pizzo e le autopsie sui corpi delle vittime
I due avevano raccontato di essere stati avvicinati e minacciati con un coltello da un uomo. Questo, utilizzando Google Translate, pare gli avesse chiesto di versargli 20mila euro. Al momento, non è stato accertato un collegamento tra i due episodi. Anzi, ancora si sta cercando di capire se quella richiesta fosse frutto di un giro di racket o di un presunto debito mai saldato.
Nei prossimi giorni, inoltre, saranno eseguite le autopsie sul corpo delle tre giovani vittime. Le cause dei decessi sembrano comunque abbastanza chiare. Quella sera i tre stavano dormendo all'interno dell'esercizio commerciale, che non presentava uscite di sicurezza. Svegliati dal fumo, sarebbero rimasti intrappolati dalle fiamme e uccisi dalle esalazioni.