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Incendio in via Antonini, gli inquilini: “Ad oggi dal Comune non abbiamo ricevuto ancora nulla”

Gli inquilini del grattacielo di via Antonini, che andò a fuoco il 29 agosto scorso, a due mesi dal rogo non hanno ancora ricevuto nulla dal Comune. A dichiararlo a Fanpage.it è il portavoce Mirko Berti: “Il rimborso dei soldi delle sistemazioni, ovvero i 56mila euro di settembre, non sono ancora arrivati nonostante sia stata mandata la fattura, così come i 500 euro a testa come rimborso spese, che erano sulla delibera”.
A cura di Simona Buscaglia
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Mirko Berti (portavoce degli inquilini di via Antonini)
Mirko Berti (portavoce degli inquilini di via Antonini)

Ad oggi gli inquilini di via Antonini 32/34, il grattacielo che andò a fuoco il 29 agosto scorso, non hanno ricevuto ancora un euro dal Comune di Milano. Domani saranno due mesi dal rogo che ha distrutto, per le oltre 60 famiglie che abitavano nella Torre dei Moro, i risparmi di una vita. "L ‘amministrazione comunale aveva firmato una delibera che prevedeva alcuni aiuti: "Il rimborso dei soldi delle sistemazioni, ovvero i 56mila euro di settembre, non sono ancora arrivati nonostante sia stata mandata la fattura, così come i 500 euro a testa come rimborso spese, che erano sulla delibera – ha raccontato a Fanpage.it Mirko Berti, il portavoce degli inquilini – il terzo contributo è di fatto inapplicabile perché prevede una soglia minima di 40 mila euro a nucleo familiare. In questo senso speriamo in una modifica del testo della delibera".

Quasi quaranta famiglie non hanno ancora trovato una soluzione abitativa

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Già dopo un mese dall'incendio gli inquilini del grattacielo di via Antonini chiedevano a gran voce una soluzione abitativa valida per poter vivere, trovando molte delle soluzioni proposte dal Comune di Milano di difficile accesso: "Adesso 27 famiglie hanno trovato un alloggio sul mercato privato a spese loro, altre venti, tra cui anche io, sono ancora al Quark Hotel. Altre venti sono ancora da famigliari o amici – ha aggiunto Berti – quindi quaranta famiglie non hanno ancora trovato una soluzione abitativa". Ci sono state poi 17 richieste per poter accedere agli alloggi in via Antegnati, proposti dall'amministrazione comunale, ma comunque in quel caso sussistono due condizioni: "Il reddito complessivo della famiglia non deve essere superiore a 96 mila euro e non deve esserci il possesso di una seconda casa su tutto il territorio nazionale, qui il Comune forse avrebbe dovuto fare qualche deroga – ha affermato Berti – Se a livello di reddito sicuramente delle famiglie rientrerebbero sotto la soglia richiesta, il non possedere una seconda casa è molto ostativo perché magari ci sono persone che hanno delle case di famiglia al Sud. C'è ad esempio una famiglia che sta vivendo a casa di parenti a Torino e ogni giorno deve fare avanti e indietro per lavoro: non tutti hanno la possibilità di permettersi un affitto a Milano". Le indagini condotte dal pubblico ministero che sta cercando di far luce sulle cause del rogo hanno messo sotto sequestro tutto il grattacielo compresi i box: "Ora se si vuole andare a recuperare qualcosa bisogna scrivere all'amministratore che poi scrive alla procura della Repubblica che poi scrive ai pompieri che fissano un giorno alla settimana per ritirare qualcosa. Deve comunque essere un bene di prima necessità, non si possono prendere mobili, o televisori ad esempio, non ci si può quindi ammobiliare una casa in affitto con quello che si è salvato dall'incendio" ha aggiunto Berti.

Alla raccolta fondi sono arrivati circa duecento mila euro

La raccolta fondi lanciata sui social per aiutare gli sfollati oggi ha raggiunto quasi duecentomila euro che sono stati ridistribuiti nelle varie famiglie: "Avevamo delle spese da sostenere, tra luce, custode che non vogliamo licenziare e amministrazione che ci sta seguendo, dovevamo pagare la quarta rata, e quello che è avanzato poi è stato ridistribuito" ha aggiunto il portavoce degli inquilini. "Abbiamo creato una no profit, chiaramente con l'obiettivo di attrarre fondi da enti pubblici e privati" ha poi concluso Berti.

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