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Incendio Milano, brucia grattacielo in via Antonini

Incendio in via Antonini a Milano, la pm: “Forse criticità nel sistema antincendio”

Il magistrato Tiziana Siciliano, al termine del sopralluogo al grattacielo che ha preso fuoco ieri in via Antonini a Milano, ha dichiarato che forse emergono delle criticità nel sistema antincendio, che devono comunque ancora essere verificate. Intanto sul posto l’amministratore del palazzo, dopo aver parlato con i vigili del fuoco, riferisce invece che “tutti i sistemi di sicurezza” avrebbero funzionato correttamente.
A cura di Simona Buscaglia
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Emergerebbero alcuni dubbi sul sistema d’allarme e antincendio della torre residenziale in via Antonini che ieri ha preso fuoco a Milano. A riferire ai giornalisti di "alcune criticità" sulla questione è stato il pubblico ministero Tiziana Siciliano, al termine del sopralluogo di questa mattina sul luogo del rogo. Gli inquilini del palazzo nella periferia sud di Milano inoltre non ricordano di aver sentito l'avviso dell'incendio in corso, tra questi anche un giovane che abitava all’ottavo piano, raggiunto da Fanpage.it: "Non ricordo, c'erano tanti rumori, siamo su una strada trafficata, in quel momento non ci abbiamo fatto tanto caso".

Il pm Siciliano: "Forse emergono criticità che devono essere ancora valutate"

In merito al funzionamento del sistema antincendio "al momento forse emergono delle criticità, ma devono essere ancora valutate". Queste le parole del magistrato Tiziana Siciliano al termine del sopralluogo avvenuto questa mattina. Il pm ha poi aggiunto, in merito ai pannelli di alluminio che rivestivano la facciata del palazzo distrutto dalle fiamme: "Abbiamo visto che hanno preso fuoco però bisogna esaminare il materiale e sono tutte cose che andranno fatte in laboratorio". Bisognerà anche verificare "la normativa dell'epoca perché questo palazzo ha dieci anni, che sembrano molto pochi ma in dieci anni tante normative sono cambiate, ci sono anche nuove conoscenze sui materiali – ha concluso Siciliano – Per cui ci sono tante cose da valutare che richiederanno tempo e grande accuratezza".

L'amministratore del condominio: "I sistema di sicurezza hanno funzionato"

Nel frattempo però l’amministratore del palazzo, Antonio Bononi, oggi presente sul luogo dell'incendio, ha invece precisato ai cronisti che, dopo aver parlato con i vigili del fuoco, "tutte le apparecchiature di sicurezza sembra che abbiano fatto il loro dovere". Alla stampa presente sul posto, Bononi ha anche raccontato del materiale della facciata, l'Alucobond, costituito da lamiere di alluminio. Gli inquilini dell'appartamento dal quale sembrerebbe partito l'incendio non sarebbero in casa "da due settimane, come mi ha riferito il custode" ha concluso.

Gli inquilini del palazzo: "È andato tutto in cenere. Ieri avevamo una casa e oggi non abbiamo nulla"

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Gli inquilini della torre residenziale di via Antonini, guardano oggi i resti di quella che fino a ieri era la loro casa. Si susseguono le storie di chi ha perso tutto nel rogo. "È andato tutto in cenere, non c'è rimasto nulla" ribadisce uno dei residenti, che stanotte ha dormito in una delle strutture messe a disposizione per gli sfollati. "Ieri abbiamo sentito un forte odore di bruciato, come di plastica che si stava sciogliendo, ci siamo affacciati e abbiamo visto una nuvola di fumo" ha raccontato a Fanpage.it un inquilino dell'ottavo piano che viveva in un appartamento del grattacielo insieme alla sua compagna. "Il fumo diventava sempre più imponente e quindi ci siamo immediatamente diretti in strada. Ero a casa con la mia compagna e il cane che per fortuna abbiamo portato via con noi. Siamo qui a raccontarla ma fino a ieri avevamo la casa e oggi siamo senza nulla" ha proseguito. "Dal momento in cui il fuoco ha cominciato ad aumentare, sembrava di vedere un fazzoletto imbevuto di alcol, si è acceso tutto in poco tempo in un modo pazzesco – ha aggiunto – Uno shock dal quale facciamo fatica a riprenderci, anche adesso faccio fatica a realizzare". "Da qui in poi non so dove andremo" ha concluso il ragazzo.

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