Incendio grattacielo a Milano: una consulenza per risolvere il mistero dei pannelli “infiammabili”
La Procura di Milano ha disposto una consulenza per capire cosa possa aver scatenato l'incendio della Torre dei Moro, il grattacielo distrutto da un rogo esploso il 29 agosto scorso. Il pubblico ministero ha quindi incaricato un architetto che cercherà di capire se ci siano state delle falle nel sistema di sicurezza e soprattutto nel materiale utilizzato. Si potrà quindi chiarire anche la questione relativa ai pannelli "altamente infiammabili".
La Procura indaga per disastro colposo
La Procura sta indagando per disastro colposo. Dopo aver scartato l'ipotesi dell'effetto lente, gli inquirenti si sono concentrati anche sulla possibilità che una sigaretta lanciata si sia posata su dei rifiuti su un balcone causando poi il rogo. Gli investigatori hanno scoperto che già in passato erano scoppiati dei piccoli incendi proprio a causa del lancio di sigarette. Intanto continua a essere serrata la polemica relativamente ai contributi per gli inquilini che hanno perso la loro casa.
I fondi stanziati per gli inquilini
Per loro i fondi stanziati dal Comune di Milano "sono insufficienti". Il Comune ha infatti deliberato la concessione di contributi straordinari fino a quattrocentomila euro per gli abitanti della Torre e di alcuni palazzi vicini. Mirko Berti, il portavoce degli inquilini, aveva infatti detto a Fanpage.it: "Molti di noi prenderanno, la metà dei contribuiti perché abbiamo un reddito superiore ai quarantamila euro, ma parliamo di famiglie con due stipendi perché molti di noi hanno sulle spalle spesso mutui ventennali". Da Palazzo Marino hanno fatto sapere che il primo contributo sarà riconosciuto in maniera indistinta. Saranno stanziati fino a 1.500 euro per sostenere le spese di alloggi. Subito dopo sarà stanziato un altro contributo mensile per un massimo di cinque mesi.