I migranti appiccano il fuoco al Cpr di Milano: proteste in corso
Proteste in corso nel Cpr di via Corelli a Milano. Dalle finestre fuoriesce una lunga colonna di fumo nero, e alcuni locali all'interno sono incendiati: lo riferisce l'associazione "Mai più lager – No ai Cpr in un post sui social.
Secondo quanto emerso, intorno alle 18 di oggi pomeriggio alcuni ospiti avrebbero incendiato letti e materassi di quattro stanze, appiccando il fuoco come contestazione per le condizioni ritenute insostenibili. Il rogo è stato poi spento dai Vigili del fuoco, mentre la polizia ha pian piano ripreso il controllo della situazione. Le camere coinvolte sono state dichiarate inagibili, e 23 persone sono state ricollocate in un'altra struttura. Non si registrano persone ferite.
La struttura di via Corelli ospita uno dei centri di permanenza per il rimpatrio previsti dal regolamento italiano, luoghi di trattenimento del cittadino straniero in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione finiti spesso al centro delle polemiche cittadine (e non solo). A finire sotto accusa, il più delle volte, le condizioni di permanenza dei trattenuti (che corrisponde di fatto ad una detenzione) e le pessime condizioni igienico sanitarie.
"Le persone in via Corelli vivono in condizioni disumane", era stata la recente denuncia dei consiglieri del Partito Democratico milanese, che aveva l'annunciato la presentazione di una mozione per la chiusura del centro. "Una questione di tutela dei diritti umani". Tra psicofarmaci somministrati senza supervisione medica, condizioni di salute precarie e non adeguatamente trattate, cibo scaduto che brulica di vermi.