Incendio a Milano, scatta la solidarietà: pub offre cena gratis agli sfollati di via Antonini
Negli occhi di tanti milanesi ci sono ancora le fiamme che ieri, nel giro di pochi minuti, hanno divorato il grattacielo "Torre del moro" di via Antonini, alla periferia sud di Milano. E le immagini del rogo resteranno impresse a lungo soprattutto a coloro che in quell'elegante edificio, costruito appena una decina di anni fa, avevano deciso di vivere. Gente che nel giro di un pomeriggio ha perso tutto: la casa, i ricordi, oggetti preziosi o ai quali magari era affezionata. In un caso, purtroppo, addirittura un animale domestico: un cagnolino che risulta l'unica vittima dell'impressionante rogo.
Mentre i vigili del fuoco stanno completando le operazioni di spegnimento degli ultimi focolai, la magistratura ha aperto un'inchiesta per disastro colposo che servirà a chiarire le cause dell'incendio e ad accertare eventuali responsabilità, soprattutto riguardo la scelta di alcuni materiali utilizzati nell'edificio. Al momento si parla di fiamme partite dal 15esimo piano, a causa forse di un cortocircuito, che poi per l'effetto camino dovuto alla presenza di aria tra la facciata in muratura e la copertura esterna in Alucobond (materiale definito "difficilmente infiammabile o ignifugo" da chi lo commercializza) si sono propagate rapidamente a tutta la facciata esterna, bruciata come una torcia.
Tante le iniziative di solidarietà per le famiglie di via Antonini
Anche se non ci sono state vittime, l'incendio di ieri resterà per molto tempo una ferita aperta a Milano. Che fa paura a chi adesso si interroga sulla sicurezza delle proprie case, che fa arrabbiare chi è rimasto coinvolto in prima persona ma che ha fatto anche scattare subito la solidarietà di tanti milanesi. E così ecco che un noto pub in zona Barona, l'Octopus di via Watt, ha deciso di assistere le famiglie sfollate offrendo loro la cena per i prossimi giorni. "L'Octopus si impegna a garantire un piccolo aiuto alle famiglie coinvolte nel disastro di ieri in via Antonini a Milano – ha scritto la direzione su Facebook -. Sarà garantito, a titolo gratuito, la cena (nelle nostre possibilità), da qui ai prossimi giorni, a tutti gli abitanti della palazzina distrutta dell'incendio". Il titolare del pub, Valerio Porfiri, contattato da Fanpage.it, spiega: "Ho letto che qualcuno sta sottolineando il costo delle case bruciate, quasi suggerendo che si tratti di persone che non hanno bisogno di aiuto. Io però credo che queste persone abbiano subìto un forte choc, al di là della paura che possono aver provato in quel momento hanno perso la casa e tutto quello che vi era dentro. Ritengo che sia giusto aiutare chi ne ha necessità, a prescindere dal ceto sociale, per cui nel mio piccolo ho deciso di fare questo gesto. Spero sia d'esempio anche per altri". E in effetti le manifestazioni di solidarietà si stanno moltiplicando: c'è chi, come la titolare di un'agenzia di comunicazione in via Lassalle, ha lanciato una raccolta di "scatole" contenenti oggetti vari, da lenzuola a giochi e materiale didattico per i bambini. Mentre la parrocchia Santa Maria Liberatrice ha lanciato una raccolta fondi. La solidarietà, quella no, non è andata in fumo.