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In zona Bocconi a Milano si trovano stanze in affitto a 400 euro solo se sono una truffa

Da diversi giorni su Facebook gira l’offerta di una stanza in affitto in zona Bocconi a Milano a 400 euro tutto compreso. Sembra un annuncio troppo bello per essere vero, e infatti a Fanpage.it due ragazze hanno raccontato come sono riuscite a riconoscere il tentativo di truffa e a non cascarci.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Il costo medio di una stanza in affitto a Milano è di circa 650 euro, un dato in continua crescita dall'estate del 2021. Ci sono zone, come i Navigli, di certo più abbordabili rispetto a quelle più centrali come Moscova dove la quota mensile spesso supera i mille euro. Quando, però, ci si imbatte in annunci che parlano di stanze a 400 euro tutto compreso, viene attirata l'attenzione di tutti. Da diverse settimane sta girando nei vari gruppi Facebook dedicati alla ricerca di affitti a Milano un post che viene ripubblicato all'incirca ogni giorno: "Disponibili due stanze singole in zona Bocconi", si legge, "appartamento già ristrutturato, mobilio tutto nuovo. Mensilità a stanza di 400 euro utenze comprese, acqua, luce, gas, Wi-Fi, tari e condominio". Abbiamo provato a contattare l'autrice del post, ma quello in cui ci siamo imbattuti più che una trattativa di compravendita sembra un manuale su come evitare le truffe online.

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L'annuncio su Facebook: "Priorità a chi non ha esigenza di vedere l'appartamento"

L'annuncio in questione invita a chiare lettere a contattare in privato l'autrice per, se interessati a prendere in affitto la stanza, lasciarle nome e numero di cellulare. Prima di fornire ogni tipo di dato personale, le abbiamo scritto un messaggio in privato dicendo di aver visto l'annuncio. La risposta è lunga e inizia così: "In virtù della richiesta molto alta e di poca disponibilità di stanze in zona, verrà data priorità a chi non ha esigenza di vedere l'appartamento in presenza".

Quindi, anche se non glielo abbiamo ancora chiesto, mette subito in chiaro che non si può vedere la stanza prima di bloccarla. Il motivo è che chi si occupa dell'affitto è "l'ex marito" che per lavoro non vive più a Milano, proprio come lei: "Quindi non essendo sul posto non valutiamo la possibilità di effettuare visite".

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La stanza in questione si trova in un condominio di una piazza in zona Bocconi, a pochi passi dal polo universitario. Per avere un'idea di quali siano i prezzi medi di affitto in quella parte di città è sufficiente fare alcune ricerche su portali come Immobiliare.it e Idealista.it. Sul primo abbiamo trovato un annuncio che per 550 euro mette sul piatto un posto letto in una stanza doppia (quindi prezzo più elevato per una camera condivisa), mentre sul secondo non siamo riusciti a trovare una soluzione che non costasse meno di 800 euro.

L'autrice del post, tra foto di un altro profilo e auguri di Natale

Nel messaggio che riceviamo dall'autrice dell'inserzione Facebook ci viene ripetuto che se non abbiamo "l'esigenza" di vedere la casa, possiamo essere "un candidato per l'affitto". In tal caso, ci metterà in contatto con l'ex marito che ci invierà i video in cui mostra l'appartamento. E ancora la richiesta dei dati personali. Il suo messaggio è arrivato un'ora dopo il nostro primo approccio, ma se non le si risponde in breve tempo elimina la conversazione e ci blocca. E così è stato.

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Non potendo più parlare con l'autrice del post, cerchiamo di capire meglio chi abbiamo di fronte e perché ci ha bloccato. Cliccando sul profilo, ci ritroviamo di fronte una bacheca composta solo di ricordi di auguri di Natale e fotografie di piatti vari, tra cui spiccano scorci di una città.

È bastata, poi, una semplice ricerca per immagine con Google per scoprire come le due foto in cui si vede una faccia siano state prese dall'account di un'altra persona con ogni probabilità ignara dell'utilizzo che qualcun altro ne sta facendo. Per non parlare delle informazioni di base del profilo in cui viene indicato genere "uomo", anche se è una donna. Ma questa potrebbe essere solo una svista.

Infine, le storie: ogni 24 ore circa pubblica solo le stesse foto del presunto appartamento con stanze in affitto, quelle che compaiono anche sul post che gira nei gruppi specifici. Noi le abbiamo scritto l'11 dicembre scorso e ancora viene pubblicato lo stesso annuncio per la stessa stanza con ritmo giornaliero. A questo punto ci chiediamo: com'è possibile che condividendo in numerosi gruppi dedicati un'offerta all'apparenza così vantaggiosa in un quartiere importante della città, questa stanza non sia stata ancora affittata da nessuno?

Le testimonianze: "Si appigliano alla disperazione delle persone"

In una delle pagine popolate da persone che cercano una sistemazione, anche provvisoria, a Milano e da altre che cercano di piazzare una stanza a qualcuno, ci imbattiamo in un post che parla proprio dell'autrice dell'annuncio in questione. Contattata da Fanpage.it, una ragazza inizia a raccontarci la sua esperienza. "Il modus operandi è sempre lo stesso", ci dice, "mettono l'annuncio di una camera a uso singolo a 300-400 euro (che in confronto agli altri annunci è una manna dal cielo) e quando la gente li contatta li intortano con queste storie astruse in cui i proprietari vivono fuori Milano e quindi non possono far visitare l’appartamento prima di un giorno X".

"Ti dicono che c’è tanta richiesta, tante persone interessate, quindi conviene bloccare l’appartamento pagando un acconto, una sorta di deposito, di solito il prezzo di una mensilità", continua la ragazza descrivendo quello che è accaduto a lei, poi a noi e probabilmente a tante altre persone. Ci spiega che ha alle spalle più di sei anni di esperienze da fuori sede, che ha avuto a che fare con padroni di casa di ogni tipo e che quindi "è molto facile incappare in questo genere di truffe, non tanto perché è facile cascarci", afferma, "ma perché si appigliano alla disperazione delle persone".

Tornando a quell'annuncio di una stanza a 400 euro in zona Bocconi, la ragazza fa notare che a Milano "a 300 euro il massimo che puoi trovare è un posto letto in una camera condivisa con altre tre persone, in catapecchie fatiscenti in zone fuori mano". Così, insospettita dalla vicenda, le chiede in che modo può bloccare la stanza e altri dettagli ma, colpo di scena, "mi ha bloccata e cancellato immediatamente il messaggio che mi aveva mandato".

"Mi diceva di effettuare subito il pagamento tramite bonifico perché non poteva farmi vedere la camera"

Poiché l'autrice dell'annuncio ha bloccato sia noi sia la ragazza con cui abbiamo parlato prima che ci spiegasse le modalità di pagamento, contattiamo un'altra persona. Si tratta di un'altra ragazza che ha commentato il post di denuncia della prima affermando di essersi imbattuta nello stesso tentativo di truffa. "Le avevo scritto dicendo che era interessata alla stanza", racconta a Fanpage.it, "e mi ha risposto dicendo che mi avrebbe passato il contatto dell'ex marito".

Questa volta la conversazione prosegue e lo fa con il sedicente "ex marito" dell'autrice del post "che fa l'alpino". La ragazza gli scrive su WhatsApp, "aveva la foto profilo di un cappello d'alpino e mi è sembrato un po' strano", e riceve da lui i video dell'appartamento in cui si vedono diverse stanze: due erano state già affittate, ma ce n'era una ancora disponibile.

"Mi diceva di effettuare subito il pagamento tramite bonifico", spiega, "perché non potevano farmi vedere la camera perché né lui né l'ex moglie vivono più a Milano". Quindi: chiedono subito il bonifico, ma nell'appartamento non si può entrare. "Davanti a queste richieste ho capito subito che si trattava di una truffa e gli ho detto di non essere più interessata", conclude la ragazza, "quando ho visto altre persone riportare la stessa storia su un gruppo Facebook, mi sono sentita in dovere di raccontare che è successo anche a me".

Come riconoscere una truffa

Come già detto, il prezzo medio dell'affitto di una stanza a Milano a fine 2023 si è attestato intorno ai 650 euro. Perciò quando ci si imbatte su offerte che sembrano incredibilmente vantaggiose, è bene andarci con estrema cautela perché potrebbe rivelarsi una truffa. "Se vivi fuori casa da tanto tempo ci hai fatto il callo, è facile capirlo", sostiene la prima ragazza che ha denunciato il caso della stanza in zona Bocconi.

La polizia Postale ha confermato a Fanpage.it che lo schema a cui abbiamo assistito è un classico che tende spesso a ripetersi soprattutto in determinati periodi dell'anno. Per quanto riguarda questo caso in particolare, sarà avviato un monitoraggio che porterà a verificare se ci sono state querele in merito.

Insomma, in questo caso di elementi per diffidare dall'annuncio ce n'erano diversi: il prezzo, la non possibilità di vedere l'appartamento, il bonifico da effettuare subito e il profilo social dell'autrice del post. "Ma nei gruppi Facebook c'è tanta gente in cerca di una sistemazione veloce, stranieri che non sanno dove stare e che potrebbero non riconoscere certe truffe", conclude la ragazza, "stessa cosa per studenti appena usciti dal liceo alla loro prima esperienza fuori sede".

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