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Covid 19

In vista della terza ondata gli Spedali Civili di Brescia programmano fino a 500 posti Covid in più

Fino a 500 posti letto Covid in più. Questo quanto stanno programmando gli Spedali Civili di Brescia in vista della terza ondata di contagi da Coronavirus, attesa nelle prossime settimane. Il nosocomio bresciano ha deciso di “anticipare i tempi” per prepararsi al meglio e non lasciare indietro nessuno. Stesso discorso per molte delle realtà sanitarie territoriali: dagli ospedali al servizio di pronto intervento.
A cura di Filippo M. Capra
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La terza ondata di contagi da Coronavirus è dietro l'angolo. Così, almeno, sostengono gli esperti che da oltre un mese avvertono della certezza dell'arrivo della nuova marea col nuovo anno per cui è, ovviamente, impossibile pronosticare una data esatta. E proprio per questo, sono diversi gli ospedali che non vogliono farsi cogliere impreparati a dover gestire nuove centinaia di ricoveri col rischio di non poter assistere adeguatamente tutti o trovare soluzioni quotidiane per poi ricominciare da capo il giorno seguente.

A Brescia fino a 500 posti letto Covid in più

Così, ad esempio, gli Spedali Civili di Brescia, che hanno già registrato un lieve seppur significativo incremento di pazienti Covid che accedono al proprio pronto soccorso, hanno avviato una programmazione per ampliare il reparto Covid sino a 500 posti letto in più. L'organizzazione è stata anticipata per non rimanere sopraffatti dalla mole di ingressi giornalieri e di conseguenti ricoveri, e non è detto che tutti i letti vengano riempiti.

Sanità territoriale si prepara per la terza ondata

Stesso discorso anche per altri nosocomi lombardi, pronti a riconvertire nuovamente i loro reparti per curare i pazienti che verranno contagiati nelle prossime settimane, così come le associazioni che gestiscono il pronto intervento. Queste ultime, in attesa del responso dall'Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia per il bando relativo alle postazioni regionali, hanno già dato un sostanzioso aiuto nel corso della seconda ondata, tenendo in piedi il sistema nonostante il forte rischio di non riuscire ad evadere tutte le chiamate, tra urgenze Covid e non.

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