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In viaggio per 3mila chilometri per salvare i bambini ucraini: l’impresa di Don Giuseppe Tedesco

Don Giuseppe Tedesco ha percorso 3mila chilometri per salvare dieci profughi ucraini, tra cui otto bambini e ragazzi dai 9 ai 15 anni, e una mamma con la figlia di appena pochi giorni: il viaggio da Busto Arsizio alla Polonia è iniziato ieri.
A cura di Giorgia Venturini
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Un viaggio di due giorni per salvare più bambini ucraini possibili. Questa l'impresa di don Giuseppe Tedesco, della parrocchia di San Giuseppe a Busto Arsizio, nel Varesotto: ha percorso 3mila chilometri per portare in salvo dieci profughi ucraini, tra cui otto bambini e ragazzi dai 9 ai 15 anni, e una mamma con la figlia di appena pochi giorni. Ieri Don Tedesco è partito a bordo di un pulmino e in serata è arrivato a Lodz, città a Sud di Varsavia. Qui lo stavano aspettando i suoi bambini e la neo mamma, tutti provenienti dalla zona di Chernobyl, per ripartire per l'Italia. Sono gli stessi bambini che erano stati più volte a Busto, nella parrocchia di Don Giuseppe, durante le vacanze estive e alcuni di loro erano tornati anche per le vacanze di Natale.

I bambini verranno accolte dalle famiglie di Busto

Un legame che non si è mai spezzato: Don Tedesco è sempre stato in contatto con loro. Così "quando li ho sentiti al telefono, terrorizzati dalle bombe, mi è subito venuta l'idea di intraprendere questo viaggio", racconta in un'intervista rilasciata a La Repubblica. Poi ha aggiunto che ai suoi parrocchiani ha chiesto di pregare per la pace. Con lui in questo viaggio ci sono altre quattro persone, tutte appartenenti ad altrettante famiglie che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i bambini. A finanziare il viaggio sono stati anche i parrocchiani con una raccolta fondi lampo e nel prossimi giorni arriveranno altri aiuti economici. Intanto in tutta la città sono stati annullati gli eventi di carnevale, in rispetto alla guerra in Ucraina: è saltato anche l'appuntamento della consegna simbolica delle chiavi della città al Tarlisu, la maschera cittadina. Per rispetto a quanto sta accadendo però la cerimonia è stata posticipata. "Non ci è parso opportuno confermarla mentre la guerra sta stravolgendo la vita dei cittadini ucraini e dei bambini che tante famiglie di Busto hanno accolto nelle loro case e che ora stanno vivendo momenti di grande preoccupazione", ha giustificato così la sua decisione il sindaco Emanuele Antonelli.

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