In Lombardia sono 393 gli operatori sanitari no vax sospesi
Sono 393 i medici sospesi dopo gli atti di accertamento per il vaccino del personale medico delle strutture pubbliche lombarde. Gli operatori sanitari hanno infatti da tempo l'obbligo vaccinale per poter svolgere la propria professione a contatto coi pazienti. A comunicare gli ultimi dati è la direzione welfare di Regione Lombardia. Il numero totale di sospesi è aumentato rispetto all'ultima rilevazione di settimana scorsa, dove i sospesi erano 299, ma rimane ancora una percentuale bassa sul totale del personale lombardo, circa 85 mila persone che fanno parte di questo comparto.
I più numerosi tra i sospesi rimangono gli infermieri
Tra i quasi 400 sospesi i più numerosi rimangono gli infermieri, che sono 235, seguito dagli operatori sanitari (73) dal personale tecnico sanitario (31), dal personale per la riabilitazione (17) e sei per quanto riguarda quello di vigilanza. Nella dirigenza medica odontoiatra sono 25 e nella dirigenza sanitaria cinque. Gli invii totali di atti di accertamento sono 996 e tra quelli controllati 69 sono stati esonerati dalla vaccinazione e 384 sono stati riammessi dopo aver eseguito la vaccinazione in seguito all'atto di accertamento ricevuto, circa la metà del totale. Sono poi 36 le procedure ancora in itinere.
Dall'Ats (Agenzia di tutela della salute) di Milano sono partiti 2.051 atti di accertamento, che hanno raggiunto 352 dipendenti delle strutture pubbliche e 345 di quelle accreditate e convenzionate. L'Ats Valpadana ne ha inviati 1.105 e quella di Brescia 1.103. Sotto i mille invii per accertamento troviamo invece l'Ats Insubria (822), l'Ats Bergamo (654) e l'Ats Pavia (756). Quali sono gli step della procedura di sospensione? Dopo una prima scrematura viene inviata la lettera al datore di lavoro al soggetto e all’ordine professionale, e dopo una prima verifica l’Ats (Agenzie di tutela della salute) invia l’accertamento solo quando non riceve nessuna risposta o un rifiuto.