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In Lombardia partono i trattamenti monoclonali: cure al via nei centri autorizzati

Partono in Lombardia le cure per i pazienti Covid-19 con trattamenti monoclonali. Lo ha annunciato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Tra Asst, Irccs pubblici e privati accreditati, i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all’Asst Valtellina e Alto Lario.
A cura di Simone Gorla
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In Lombardia partono le cure attraverso trattamenti monoclonali su pazienti affetti da Covid. Lo ha annunciato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che la definisce "un'altra arma, in questo caso come terapia, da mettere in campo nella nostra sanità di guerra contro il Covid".

In Lombardia 17 centri autorizzati per le cure con trattamenti monoclonali

"A oggi tra Asst, Irccs pubblici e privati accreditati, in Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all'Asst Valtellina e Alto Lario", spiega Moratti in una nota. "Sono poi in attesa di autorizzazione altre cinque Asst. Autorizzazione che di fatto andrà ad ampliare la platea di persone, affette da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi e moderati, che potranno essere curate con queste modalità".

"Si tratta di una nuova frontiera per fronteggiare la terza ondata Covid che sta colpendo fasce di popolazioni più giovani cercando di scongiurare così una maggiore ospedalizzazione – conclude la vicepresidente lombarda – Una tappa importante verso le Biotecnologie, del resto in Italia e in Lombardia ci sono le competenze per sviluppare questo tipo di innovazione".

Cosa sono gli anticorpi monoclonali

Gli anticorpi monoclonali, immunoglobuline semi-sintetiche sviluppate in laboratorio, sono tra i farmaci più promettenti contro l'infezione da Covid-19. Sono proteine in grado di neutralizzare gli antigeni, cioè quelle sostanze estranee all'organismo, come virus e batteri.

Il via libera di Aifa e del Ministero della Salute a queste cure è arrivato a febbraio e la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e più in generale ai medici (medicina interna, malattie infettive e pneumologia) che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con questi pazienti che poi saranno presi in carico dalle struttura ospedaliere e ambulatoriali.

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