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In Lombardia non saremo tutti vaccinati entro giugno, ma ora c’è un piano realistico e va rispettato

La promessa di Guido Bertolaso di vaccinare tutti i lombardi entro giugno viene definitivamente smentita dal cronoprogramma che lui stesso ha presentato questa mattina. La stima ora è di somministrare la prima dose a tutta la popolazione con meno di 50 anni tra il 18 luglio e il 20 ottobre. Ma non è detto che questa sia una cattiva notizia: per la prima volta la Lombardia indica un calendario puntuale con stime (finalmente) realistiche, ora bisogna rispettare i tempi senza ripetere gli errori di questi mesi.
A cura di Simone Gorla
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In Lombardia non saremo tutti vaccinati entro giugno. La promessa fatta da Guido Bertolaso all'inizio di febbraio, quando fu scelto come coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, e ribadita ancora pochi giorni fa, viene definitivamente smentita dallo stesso ex capo della protezione civile nel cronoprogramma presentato questa mattina insieme al nuovo portale di Poste italiane per le prenotazioni. Nelle "proiezioni" presentate, si legge chiaramente che per la fascia di cittadini al di sotto dei 50 anni di età le prenotazioni si apriranno tra metà maggio e metà giugno, e l'intervallo per la somministrazione della prima dose è indicato tra il 18 luglio (nel migliore dei casi, se dosi e organizzazione consentiranno di inoculare 144mila vaccini al giorno) e il 20 di ottobre (con la stima peggiore, cioè 65mila somministrazioni giornaliere).

Stime lontane dai roboanti annunci iniziali e dalla promessa di vaccinare tutti i 6,6 milioni di lombardi coinvolti nella fase di massa entro giugno, che era sembrata da subito molto difficile da realizzare. Eppure c'è un risvolto positivo. Per la prima volta che la Lombardia ha indicato un calendario puntuale per le vaccinazioni anti Covid, ed è una buona notizia che siano state rese note stime (finalmente) realistiche, anche se sottoposte a variazioni e oscillazioni dovute all'incognita della consegna dei vaccini.

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La speranza è che la Lombardia sia davanti a un cambio di approccio, dopo il caos e i disastri delle scorse settimane, con il passaggio dal problematico portale della controllata regionale Aria a quello delle Poste. E dopo il confronto con il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, che hanno visitato i centri vaccinali di Milano e l'hub di Malpensa.

E che si apra una nuova fase in cui agli slogan e alle prove di forza come la gara con il cronometro e le polemiche sul modello Bertolaso si sostituiscano il rispetto delle promesse fatte ai cittadini. Questo significa mantenere l'impegno di aprire le prenotazioni per i 70-75enni dal 15 aprile e iniziare a vaccinarli entro fine mese. Iniziare a raccogliere le adesioni dei 60-69enni il 22 aprile e partire con le somministrazioni entro il 13 maggio. E così via. I lombardi dopo oltre un anno di delusioni chiedono soprattutto trasparenza ed efficienza.

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