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In Lombardia i contributi destinati alle famiglie in difficoltà a causa del Covid sono in ritardo

I contributi che dovevano aiutare le famiglie in difficoltà a causa del Covid stanno subendo ritardi. A denunciarlo tramite un’interrogazione è il Partito democratico a Palazzo Pirelli. “Una presa in giro per chi si era illuso di avere un aiuto in fretta” dichiara a Fanpage.it il capogruppo del Pd Fabio Pizzul. L’assessore regionale alla famiglia Locatelli replica: “Siamo a conoscenza dei ritardi, l’alta adesione è tra le cause. A breve chi ne ha diritto riceverà il contributo”
A cura di Simona Buscaglia
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Doveva essere un sostegno immediato alle famiglie in difficoltà a causa della pandemia ma i contributi del bando regionale "Protezione Famiglia" stanno subendo forti ritardi. Questa la denuncia del Partito democratico a Palazzo Pirelli, che in merito alla questione ha depositato un’interrogazione rivolta all'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Locatelli, per chiedere chiarimenti sui numeri e sulle motivazioni di questi rallentamenti. "Abbiamo diverse segnalazioni dai richiedenti che hanno fatto domanda tra il 12 e il 23 aprile e non hanno ancora ricevuto nulla – ha detto a Fanpage.it il capogruppo del Pd al Pirellone, Fabio Pizzul –  ma ci sono arrivate segnalazioni anche dai Comuni che sono stati travolti da una mole molto grande di richieste per le quali devono fare le dovute verifiche. Regione ha avuto molto ritardo nel girare tutte queste domande ai Comuni, scaricando su di loro le verifiche del caso". Il bando mirava a dare un sostegno economico una tantum alle famiglie con Isee familiare non superiore a 30 mila euro per tutti coloro che avevano avuto una contrazione del reddito durante il periodo della pandemia da Covid, dalla primavera 2020. Il contributo, pari a 500 euro, avrebbe dovuto essere accreditato entro metà giugno.

Pizzul: "Una presa in giro di chi si era illuso di poter avere in fretta un aiuto"

Dal testo del bando, la pre-istruttoria di competenza della Regione "doveva avere una durata massima di dieci giorni in realtà è durata mesi prima che le informazioni fossero girate ai Comuni" ha aggiunto Pizzul, mentre la fase dell'istruttoria era in capo agli ambiti territoriali ed era finalizzata alla valutazione delle domande in ordine all'ammissibilità (o meno) al contributo. "La sensazione è che i criteri per ottenere questa misura siano stati molto vaghi – ha spiegato Pizzul – Se arrivano 73 mila domande vuol dire che probabilmente c’era un baco anche nella selezione del bando, e che i criteri d’accesso non erano stati particolarmente brillanti. Se doveva essere una misura immediata per dare un sollievo a chi era davvero in difficoltà quel numero mi fa pensare che non sia stata studiata adeguatamente". Le difficoltà, a quanto riferisce il Pd, riguardano l'intero territorio lombardo anche se ad essere sotto stress è in particolar modo, per una questione di numeri, il Milanese: "È una presa in giro per chi si era illuso di poter avere in fretta un aiuto e adesso sta ancora aspettando" ha chiosato Pizzul. Il Partito democratico nell'interrogazione depositata ha chiesto i numeri di questa operazione, i tempi, se la Regione sia al corrente dei ritardi e come intenda aiutare i Comuni. Se non arriverà nessuna risposta entro la prima seduta di consiglio, prevista per i primi di settembre, dedicata anche i question time, il Pd solleciterà un riscontro.

La replica dell'assessore Locatelli: "Siamo al corrente dei ritardi, a breve chi ne ha diritto riceverà il contributo"

L'assessore Alessandra Locatelli fa sapere a Fanpage.it che la Regione sta monitorando la situazione e che a breve le famiglie che ne hanno diritto riceveranno il contributo: "Le domande sono nella disponibilità degli ambiti ai quali compete l’erogazione dei contributi, già da maggio – ha precisato Locatelli – Le domande pervenute sono state tantissime: parliamo di oltre 70 mila, un numero davvero elevato". Proprio l'alta adesione "ha certamente provocato dei rallentamenti nelle verifiche dei requisiti di cui siamo al corrente – ha aggiunto – Regione Lombardia si sta impegnando a monitorare la situazione nei diversi territori, con la certezza che a breve le famiglie che ne hanno diritto riceveranno il contributo di 500 euro a fondo perduto messo a disposizione dall’istituzione regionale per un totale di 32,5 milioni di euro".

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