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In Lombardia 1.367 studenti idonei lasciati senza borsa di studio, il Pd: “Regione continua ad abbandonarli”

In Lombardia 1.367 studenti universitari, pur avendo i requisiti, non riceveranno la borsa di studio perché le risorse regionali sono insufficienti.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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In Lombardia sono 1.367 gli studenti e le studentesse universitarie che, pur avendo i requisiti di merito e di reddito, non riceveranno la borsa di studio perché le risorse regionali sono insufficienti.

A darne notizia sono i consiglieri regionali del Partito democratico Paolo Romano e Pierfrancesco Majorino che nella mattinata di oggi, lunedì 22 luglio, hanno presentato una mozione contro i tagli del governo nazionale regionale al diritto allo studio. Presenti anche il sindaco di Pavia Michele Lissia e la segretaria regionale del Pd Silvia Roggiani.

"In cinque anni la maggioranza che governa la Regione Lombardia ha sottratto 170 milioni di euro alle università lombarde con un trucco: non mettendo abbastanza risorse per pagare le borse di studio ha obbligato le università a pagare di tasca loro, cosa che non succede in nessun'altra regione italiana", ha detto Romano. Il consigliere ha spiegato che nel bilancio 2024 sono stati tagliati ancora 5,2 milioni agli oneri di gestione "quei fondi pubblici destinati ai servizi, come studentati e mense, quando l'inflazione avrebbe richiesto invece delle risorse aggiuntive".

Ha poi precisato che negli ultimi anni Regione ha stanziato come risorse proprie per le borse di studio circa 20 milioni di euro l'anno: "Una cifra ridicola, se si considera un fabbisogno in crescita tra i 150 e i 170 milioni di euro e il paragone con le altre regioni è impietoso".

I fondi destinati agli studentati e ai servizi sono stati infatti tagliati drasticamente dal 2021. Si è passati da 4.250 milioni a 2.480 milioni: "I tagli o le risorse insufficienti di Regione e Stato si traducono in 920 studenti dell'Università di Pavia che avrebbero diritto alla borsa di studio, ma non l'avranno", ha affermato il sindaco di Pavia Michele Lissia. La città lombarda è tra le aree che attrae moltissimi giovani universitari: conta 71mila abitanti e 28mila studenti.

"Per queste ragazze e ragazzi senza borsa il rischio è di abbandonare la carriera universitaria per impossibilità materiale. I tagli sui servizi e le residenze e le mancate risorse sulle borse di studio mettono in crisi gli studenti e la città di Pavia", ha infatti detto il primo cittadino.

"È ora che Regione Lombardia si assuma finalmente le sue responsabilità, anche rispetto al diritto allo studio, dal momento che, nonostante tutte le sue potenzialità, finora non ha fatto la sua parte per garantirlo", ha aggiunto Majorino.

Per questo motivo, il partito Democratico chiede che Regione trovi le risorse per sanare la situazione degli oltre mille studenti che non riceveranno la borsa di studio: "Sono necessari circa 60 milioni di euro per il prossimo anno accademico. Vanno trovati immediatamente in un Bilancio che ha oltre un miliardo di euro di cassa". Ha inoltre richiesto il ritiro di tutti i tagli delle risorse destinati a studentati, mense e servizi, la cancellazione dei tagli a livello nazionale, che metterebbero in ginocchio le università, la revisione delle regole di spesa per i fondi PNRR sugli studentati "vincolando il finanziamento pubblico ad una quota ingente di stanze a canone calmierato o inserite nel sistema DSU e non privilegiando i privati".

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