“Dobbiamo fare di tutto per liberarla, non è un cane al guinzaglio”: parla la zia di Ilaria Salis
(Con Chiara Daffini)
"Ilaria è un'idealista, crede in un mondo diverso. Non merita di essere trattata come un cane al guinzaglio". A parlare a Fanpage.it è Carla Rovelli, zia di Ilaria Salis: la 39enne milanese è reclusa da 11 mesi nel carcere di Budapest con l'accusa di aver partecipato all'aggressione di alcuni militanti neofascisti durante "La Giornata dell'Onore" nel febbraio 2023.
La storia della maestra italiana carcerata a Budapest è diventata un caso internazionale dopo essere apparsa in tribunale in catene, durante la prima udienza del processo che la vede accusata insieme al 23enne Gabriele Marchesi. Già da tempo, però, la famiglia aveva denunciato le condizioni disumane in cui Ilaria Salis si trova detenuta ormai da quasi un anno.
Tra di loro c'è anche la zia Carla, che vive a Cagliari e fino al giorno dell'arresto era in contatto con la nipote lontana. "Le ho mandato un messaggio di auguri di compleanno e non mi ha risposto. Mi è sembrato molto strano", racconta. "Mi rispondeva sempre, ci sentivamo spesso. Poi ho saputo. Mio fratello all'inizio non mi aveva detto niente, non voleva farmi soffrire. La madre è distrutta, da mesi vive nel dolore".
"Ilaria è intelligentissima, laureata in Lettere antiche e impegnata nel sociale. Una ragazza che si fa amare da tutti, sempre dalla parte del più debole. Calma, gentile", continua il racconto. "Mi dispiace che la dipingano come non è. Non conoscono l'interiorità di questa ragazza, non sanno la sua storia. Certamente ha dei valori, è contro i fascisti".
E lancia un vero e proprio appello. "Dobbiamo fare di tutto per liberarla. Non se lo merita, non è un cane da tenere al guinzaglio. Non è un animale".