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Ilaria Salis dalla detenzione all'elezione in Europa

Ilaria Salis ai domiciliari, il suo avvocato: “Escluso il rientro in Italia, resta in una casa in Ungheria”

L’avvocato ungherese di Ilaria Salis ha escluso che la 39enne possa trascorrere i domiciliari in Italia o nell’ambasciata italiana in Ungheria.
A cura di Giorgia Venturini
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Ilaria Salis
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Sono stati concessi i domiciliari a Ilaria Salis ma non rientrerà in Italia. Come spiegato dal suo avvocato ungherese Gyorgy Magyar è escluso che la 39enne possa trascorrere i domiciliari in Italia o nell'ambasciata italiana in Ungheria: "Il verdetto della Corte d'appello è chiaro, Ilaria deve rimanere nell'appartamento assegnato e può lasciarlo solo con permesso del giudice, per esempio, per andare a votare". Intanto sta andando avanti il processo: le udienze vanno avanti a rilento pertanto la sentenza potrebbe non arrivare prima della prossima primavera.

Ricordiamo che Ilaria Salis è accusata di aver partecipato all'aggressione nei confronti di due neonanizisti durante la manifestazione "La Giornata dell'Onore": si celebra ogni anno e raccoglie centinaia di neonazisti che celebrano il battaglione che nel 1945 si è opposto all'assedio di Budapest.

Il legale ha precisato che le cose potrebbero cambiare con il voto europeo: "Aspettiamo il risultato del voto europeo che potrebbe cambiare le cose". Ilaria Salis è infatti una candidata alle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno: fa parte della lista di Alleanza Verdi-Sinistra. Ma cosa succederebbe se venisse eletta?

Se venisse eletta come europarlamentare – ovvero se il partito con cui è candidata superi la soglia di sbarramento del 4 per cento – acquisirebbe l'immunità parlamentare e questo le permetterebbe di uscire dal carcere. È infatti vietato togliere la libertà a un parlamentare europeo, a meno che non vengano colti in flagranza di reato. Cosa succederebbe al processo?

Sicuramente il processo non terminerebbe in automatico ma la procura ungherese dovrebbe chiedere al Parlamento europeo l'autorizzazione a procedere per far ripartire le udienze. Sarebbe quindi il Parlamento a decidere per una possibile via libera o meno. Nel dettaglio, gli eurodeputati potrebbero decidere di garantire la totale immunità, e quindi sospendere anche il processo, negare l'immunità oppure riconoscerla solo parzialmente. Se venisse riconosciuta solo parzialmente l'immunità il procedimento continuerebbe comunque a Budapest, ma Salis potrebbe partecipare alle udienze senza essere detenuta in via preventiva.

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