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Febbre Dengue

Il virologo Baldanti spiega come si diffonderà la febbre Dengue in Lombardia e nel resto d’Italia

Dopo il primo focolaio autoctono di Dengue a Castiglione d’Adda, nel Lodigiano, cresce la preoccupazione per i casi in Lombardia. Il prof. Fausto Baldanti, direttore di Microbiologia e Virologia al San Matteo di Pavia, fa il punto della situazione con Fanpage.it.
Intervista a Prof. Fausto Baldanti
Direttore di Microbiologia e Virologia del Policlinico San Matteo di Pavia
A cura di Fabio Pellaco
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"Occhio alla zanzara: è un problema per il quale non possiamo più fare finta di nulla e va tenuta sotto controllo". La febbre dengue sta destando preoccupazione in Lombardia per la scoperta di alcuni casi a Brescia e Cremona e del primo focolaio nel Lodigiano.

Il professor Fausto Baldanti, direttore di Virologia e Microbiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, ha spiegato a Fanpage.it cosa dobbiamo aspettarci dall'evolversi di questa situazione e perché con il cambiamento climatico bisogna aumentare l'attenzione su questo tipo di virus.

Professore, cos'è la febbre dengue?

"Dengue è trasmessa dalle zanzare del genere Aedes e in Italia si diffonde attraverso la zanzara tigre. È una virus che circola in tutta la fascia tropicale del mondo, dal Brasile, all'Africa al Sud-est asiatico, quindi è una delle malattie più diffuse al mondo ed è uno dei maggiori problemi di salute globale. Nel nostro Paese questo virus viene riscontrato tutte le estati tra i viaggiatori che vanno all'estero e tornano con un'infezione da questo virus".

Quali sono i sintomi della malattia?

"La maggior parte delle persone è asintomatica. Circa il 20 per cento avverte febbre associata a mal di testa e solo il 2 per cento presenta infezioni severe con sintomatologia di tipo neurologico con dolori ossei molto importanti. La severità della malattia è associata di solito alla possibilità di reinfettassi contraendo uno dei quattro tipi di Dengue, ma questo avviene solo dove la circolazione del virus è molto elevata".

Come avviene il contagio?

"Il cambiamento climatico sta aumentando notevolmente la quantità di zanzare tigri presenti nel nostro Paese. Un viaggiatore che torna in Italia con la positività da Dengue nel sangue può essere punto da una zanzara che raccogliendo il virus può trasmetterlo a un'altra persona pungendola a sua volta e dando inizio a un focolaio. Con ogni probabilità è proprio ciò che è accaduto a Castiglione d'Adda. Infatti è stato identificato un caso autoctono, cioè un paziente positivo che però non aveva viaggiato nei giorni precedenti."

Come sta evolvendo la situazione?

"La disinfestazione, i controlli e il tracciamento ha permesso di restringere questo focolaio a sole otto persone. Il focolaio Dengue per il momento non sembra aumentare e siamo fermi ai pochi casi registrati nel Lodigiano. Regione Lombardia ha proposto alla popolazione di Castiglione d'Adda uno screening per verificare l'estensione del problema accertando il numero di persone entrate in contatto con il virus, considerando che generalmente l'80 per cento delle infezioni sono asintomatiche".

Secondo lei qual è la soluzione per limitare la diffusione del virus?

"Non possiamo fare finta di niente, da ora in poi bisogna considerare che il controllo del vettore è una priorità che dobbiamo avere durante le estati. Considerando che il cambiamento climatico ci sta portando a quella che si chiama tropicalizzazione del clima, la soluzione è continuare la sorveglianza sui vettori animali e sui sintomi nell'uomo. Poi estendere la formazione del personale sanitario, per aumentare la consapevolezza che sul nostro territorio possono essere presenti virus che neanche immaginiamo".

Cosa possiamo fare per difenderci nel quotidiano?

"Il controllo dei vettori ha una componente pubblica per quanto riguarda le aree verdi delle nostre città, ma anche i privati possono fare la propria parte. Chi ha un giardino o un balcone, piccolo o grande che sia, faccia attenzione alle situazioni in cui le zanzare si diffondono, come i ristagni d'acqua nei vasi delle piante. E abbia cura di fare una disinfestazione: così non solo vivrà meglio il suo giardino, ma eviterà alla comunità in cui vive un potenziale rischio".

Sembra esserci confusione tra Dengue e West Nile, si tratta dello stesso virus?

"No, West Nile è un virus diverso che viene trasmesso dalla zanzara Culex, molto diffusa da noi, infatti è ormai endemico in Pianura Padana. Tutte le estati abbiamo numerosi casi e alcuni di questi purtroppo anche molto severi. Il Dengue ha l'uomo come ospite principale, mentre il West Nile è un virus che ha gli uccelli come serbatoi e si trasmette casualmente all'uomo, perché anche questi sono soggetti alle punture delle zanzare. Sono sovrapponibili come area geografica e arco temporale di diffusione, ma sono due virus completamente diversi".

In conclusione, dobbiamo preoccuparci?

"Al momento no. Anzi, mi ha un po' stupito vedere i casi autoctoni contati insieme a quelli d'importazione. I casi d'importazione sono tanti, ma sono casi isolati che vengono gestiti individualmente e non danno automaticamente origine a un focolaio. Se li contiamo tutti insieme sembra che in Lombardia o in Italia ci sia un'epidemia di queste febbri tropicali, cosa che non è".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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