Il video di un ragazzo che perde conoscenza nel Cpr di Milano: “Gli avrebbero dato dei calmanti”

un ragazzo di 27 anni, che è entrato nel Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano il 28 maggio scorso, sarebbe caduto in cortile e avrebbe riportato un trauma cranico e uno costale. Da quel momento gli sarebbero stati somministrati calmanti, ma – come denunciato a Fanpage.it – nessun medicinale adatto.
A cura di Ilaria Quattrone
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Le condizioni del centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano non sembrerebbero essere migliorate. Neanche dopo l'inchiesta della Procura, che ha messo in evidenza come le persone trattenute vivano in una situazione degradante con cibo scadente, scarse condizioni igienico-sanitarie e un'assistenza medica e psicologica inesistente. Ieri, martedì 11 giugno, è arrivato alla redazione di Fanpage.it l'ennesimo video in cui è possibile notare uno dei trattenuti privo di coscienza.

Si tratta di un ragazzo di 27 anni che è entrato nel Centro il 28 maggio scorso. Come tutti gli altri, è stato ritrovato privo dei documenti necessari a rimanere nel territorio italiano. Potrebbe quindi essere rimpatriato nonostante sia, come rivelato a Fanpage.it, richiedente di protezione internazionale. Il giovane sarebbe caduto in cortile per cause ancora da accertare: avrebbe riportato un trauma cranico e uno costale.

Da quel momento gli sarebbero stati somministrati calmanti, ma – come denunciato a Fanpage.it – nessun medicinale adatto. Le immagini lo mostrano mentre viene trascinato da alcuni compagni: con gli occhi chiusi non riesce, infatti, a rimanere in piedi. A sollevarlo sono gli altri trattenuti che nel frattempo hanno chiesto aiuto. A un certo punto, si vede e si sente un agente della polizia: il poliziotto entra nell'ala con una sedie a rotelle e lo porta via.

Per il momento non si hanno notizie sulle sue condizioni, ma sono una conferma di come la situazione non sia minimamente variata nonostante l'inchiesta della Procura e di come le persone che vi finiscono dentro siano dimenticate da tutti.

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