Il video dell’auto che ha travolto e ucciso Laura Amato e Claudia Turconi ferme al casello
Sono state travolte a una velocità di 150 km/h Laura Amato e Claudia Turconi, le due amiche che nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio scorso (intorno alle 2.30) si trovavano al casello di Milano Ghisolfa sulla A4 Milano-Torino dopo una serata trascorsa insieme: a provarlo definitivamente è un video di sorveglianza della rete autostradale.
Le immagini non lasciano dubbi, e mostrano infatti chiaramente il veicolo tamponato viaggiare a ridotta velocità per immettersi nella pista riservata al ritiro del biglietto di pedaggio e l’altro veicolo, sopraggiunto a velocità sostenuta e senza rallentare, colpire violentemente da dietro la Lancia Ypsilon dove viaggiavano le due donne, trascinandola in avanti per diversi metri. "Come se il conducente fosse bendato", le prime parole degli inquirenti. E lanciato alla velocità di un proiettile.
Le condizioni di guida dell'uomo che ha travolto Laura Amato e Claudia Turconi
È risultato intanto positivo, dalle prime analisi, alla cannabis e alle benzodiazepine il 39enne indagato per il duplice omicidio stradale di Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni. E, man mano che proseguono le indagini, si fa sempre più chiaro il contesto intorno a quella terribile notte. Tra i nuovi dettagli emersi attraverso testimonianze e acquisizioni di documenti nelle indagini, uno determinante: l'uomo alla guida della Lancia Musa si trovava da un paio d'anni in cura per "disturbi psicotici".
Il ritorno a casa dopo la festa di compleanno
Laura Amato, 54 anni e due figli, e Claudia Turconi, 60 anni e quattro figli, erano colleghe, entrambe operatrici socio-sanitarie: la prima alla Macedonio Melloni di Milano, e la seconda alla Fondazione Colleoni di Castano Primo. Tornavano a casa, a Robecchetto con Induno e Rescaldina, dopo una festa organizzata proprio per il compleanno di Laura Amato, che aveva compiuto gli anni il 25 gennaio ma aveva deciso di festeggiare venerdì sera con alcuni amici e colleghi.