Il video dell’arresto di Giacomo Bozzoli: si è fatto crescere barba e baffi per non essere riconosciuto
Lo cercavano in Marocco, in America Latina, fino a Capoverde. E invece Giacomo Bozzoli era nascosto nel cassettone del letto della sua villa di Soiano sul lago di Garda, provincia di Brescia. Qui, intorno alle 17.45 di oggi, dopo undici giorni di latitanza il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario e fuggito dopo la lettura del verdetto è stato finalmente trovato e arrestato.
Bozzoli si è consegnato ai carabinieri senza opporre resistenza, ma non avrebbe fatto ritorno a casa con l'intento di costituirsi. Non è chiaro inoltre, al momento, come sia rientrato dall’estero: le sue ultime tracce dell'uomo risalivano al giorno prima del verdetto in Cassazione, lo scorso 30 giugno, mentre soggiornava all'Hard Rock Hotel di Marbella (Spagna) con la compagna Antonella Colossi e il figlio di 9 anni. Mamma e piccolo, dopo giorni di silenzio, avevano fatto ritorno in Italia il 5 luglio, mentre l'imprenditore aveva proseguito la sua latitanza. Fino a questo pomeriggio.
Resta ora da capire dove Bozzoli abbia passato i giorni intercorsi tra sentenza di condanna della Cassazione, lunedì 1 luglio, e la cattura da parte dei carabinieri avvenuta nel pomeriggio di oggi 11 luglio. Gli investigatori dovranno inoltre appurare se il fuggiasco abbia ricevuto aiuti esterni o sia stato supportato da qualche complice (tra cui la stessa compagna). E se le tappe percorse dall'ergastolano siano state parte di un disegno criminoso programmato da tempo, o solo azioni maldestre.