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Il video dell’aggressione al giornalista Klaus Davi fuori dalla moschea a Milano: cosa è successo

Klaus Davi è stato circondato da una cinquantina di persone e aggredito fuori dalla moschea di viale Jenner a Milano: il giornalista mostra quello che è successo in un video.
A cura di Giorgia Venturini
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Spunta un video sul canale youtube del giornalista Klaus Davi in cui mostra la sua aggressione fuori dalla moschea di viale Jenner a Milano nella giornata di ieri venerdì primo novembre. Stando a una ricostruzione di quanto accaduto, il giornalista è stato circondato da una cinquantina di persone fino ad essere inseguito dentro a un bar. A salvarlo sono stati tre agenti della Digos. Ma che cosa è successo?

Nel video si vede che il giornalista viene circondato e aggredito da persone contrarie alla telecamera e alle sue interviste. Alcune persone avrebbero cercato di strappargli il registratore dalle mani mentre lui provava in tutti modi di difendersi: le persone che lo hanno circondato lo hanno minacciato e hanno provato ad aggredirlo mentre il giornalista ha più volte ribadito di "non toccarlo perché lui era da solo" contro un gruppo di ragazzi. C'è chi dopo qualche minuto ha chiesto scusa al giornalista.

Klaus Davi è riuscito a sfuggire all'aggressione scappando all'interno di un bar: qui è stato ancora raggiunto e ancora minacciato. Ancora una volta si sono avvicinati quando hanno capito che il giornalista li stava riprendendo. A questo in suo aiuto sono intervenuti alcuni agenti della Digos che hanno fatto uscire il giornalista dal bar e lo hanno fatto salire sulla loro macchina. Stando alla ricostruzione dei fatti, la macchina della polizia sarebbe stata presa a calci e pugni dal gruppetto. Si è scoperto che alcuni dei 50 ragazzi erano armati anche di lame e di coltelli. "Se non fossimo intervenuti noi ti avrebbero linciato", avrebbe detto un agente a Klaus Davi. Tutto è stato ripreso dal giornalista e poi il video è stato caricato su youtube.

In un primo momento il giornalista ha raccontato così la sua aggressione: "Stavo facendo sul viale delle domande sul 7 ottobre, sulla guerra in Medio Oriente, sugli ostaggi in mano ad Hamas, quando i due uomini mi hanno minacciato e spintonato e sputato. Mia intenzione era rivolgere qualche domanda all’Imam. Ma non c’è stato verso e comunque ho rispettato la sua volontà di non parlare senza fare ingresso nella Moschea. Ho cercato di mantenere la calma. La mia intenzione era semplicemente indagare sul punto di vista dei frequentatori del centro relativamente alla strage del 7 ottobre. E poi eravamo sul viale, uno spazio pubblico, non all’interno del centro".

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