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Covid 19

Il vicepresidente dei pediatri: “Anche bimbi ricoverati per Covid, vaccino unica arma per tutelarli”

In un’intervista a Fanpage.it il dottor Giuseppe Banderali, direttore di Pediatria al San Paolo di Milano, parla di vaccini anti Covid ai bambini: “Il ruolo dei pediatri è anche quello di fugare i dubbi dei genitori”
A cura di Simona Buscaglia
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Al momento in Lombardia sono quasi 35mila le prenotazioni per le vaccinazioni anti-Covid nella fascia che va dai 5 agli undici anni (ieri alle 18 erano 23mila). C'è chi già parla di una partenza un po' a rilento rispetto ai dati registrati per altre fasce d'età, ma che può forse essere il sintomo di alcuni dubbi che i genitori hanno nel sottoporre i loro figli alla somministrazione. Ne abbiamo parlato in un'intervista a Fanpage.it con il dottor Giuseppe Banderali, direttore di Pediatria all'ospedale San Paolo di Milano e vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip).

Secondo lei si può parlare di una partenza rallentata delle prenotazioni per il vaccino anti-Covid nella fascia dai 5 agli 11 anni?

Siamo in un periodo particolare, hanno aperto da poco, ieri era domenica: è presto per fare conclusioni. Credo che nell'arco dei prossimi giorni aumenteranno.

Quali sono le domande che le vengono poste più spesso dai genitori in merito al vaccino anti-Covid?

Il vaccino viene valutato sulla base dell'efficacia, cioè su quanto possa prevenire la malattia, e sul concetto di sicurezza. I genitori vogliono sapere quanti bambini sono già stati vaccinati, se ci sono stati effetti collaterali e penso che alcune domande siano motivate dal fatto che devono decidere loro per i figli, è una questione di responsabilità e per quello il lavoro di un pediatra è anche molto un lavoro di comunicazione. Ai bambini dobbiamo riservare un occhio di riguardo, sono il nostro futuro, quindi è giusto porre tante domande. Quello che mi sento di dire è che non le fanno solo per questo vaccino, le fanno, giustamente, per tutto e il ruolo dei pediatri è quello di ribadire quello che dice la scienza e fugare i dubbi

Non ci sono quindi particolari resistenze su questo vaccino rispetto agli altri?

Essendo questo un vaccino di cui si parla tanto, il genitore recepisce i dubbi e li riferisce al pediatra. Nel rapporto one to one, dove c'è la fiducia tra famiglia e pediatra, il più delle volte questi dubbi se ne vanno. Dobbiamo fidarci del consiglio di un operatore sanitario, e se c'è una conoscenza pregressa al di là del vaccino, ancora meglio. Il rapporto pediatra-famiglia è molto forte, questo vale anche per i consigli di vita, l'alimentazione, lo sport. Essendo un vaccino che non ha una storia decennale qualche quesito in più rispetto agli altri c'è ma non dimentichiamo che abbiamo non da molto introdotto i vaccini per la meningite o quelli per il papilloma virus anche nei maschi. Le domande sui vaccini me la fanno sempre, mi chiedono sempre cosa ne penso. Sul Coronavirus veniamo bombardati da informazioni continue, quindi è più uno stato emozionale. Non si tratta di parlare di una malattia che non vediamo, come il papilloma, qui invece lo vediamo e sicuramente la pandemia è sempre un po' nelle nostre teste: da due anni ne stiamo parlando e ne parliamo da vicino. Ovviamente quindi tutto ciò che compete il Covid implica qualche domanda in più

Se dovesse avere adesso davanti dei genitori dubbiosi sulla somministrazione del vaccino ai loro figli, che cosa direbbe loro?

Cari genitori, in merito al Coronavirus che ci è capitato addosso da due anni, abbiamo visto che ha le sue conseguenze più gravi soprattutto negli anziani e poi negli adulti ma anche i bambini sono stati toccati, pur con conseguenze spesso diverse. Abbiamo però bambini ospedalizzati, ricoverati in rianimazione e qualcuno purtroppo se n'è anche andato, per cui sul virus non possiamo sapere prima il dopo e per la tutela dei vostri figli, quello che la società scientifica ci consiglia è di procedere con la vaccinazione. Per qualsiasi dubbio parlatene con i vostri pediatri. Dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni e abbiamo visto che ora, a differenza di altri Paesi, possiamo essere orgogliosi di come in Italia stiamo affrontando l'epidemia: quello che ci differenza è che abbiamo una percentuale di vaccinati molto più alta. Le vaccinazioni stanno funzionando, siamo stati coinvolti anche noi pediatri per le vaccinazioni e posso dire che un esercito di professionisti è a vostra disposizione, pronto per aiutare i vostri bambini. Tutti uniti, lo dico sempre, sono convinto che vinceremo questa battaglia

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