Il testimone della morte di Elisa Conzadori, uccisa a 34 anni dal treno: “È ingiusto chiudere il caso”
Il gip del Tribunale di Lodi Francesco Salerno alcuni giorni fa ha deciso di accogliere la richiesta della Procura di archiviare il caso della morte di Elisa Conzadori. Nel Ferragosto del 2020, la 34enne di Pizzighettone, nel Cremonese, è stata travolta da un treno mentre attraversava il passaggio a livello di Maleo nel Lodigiano. Durante le indagini non sarebbero emersi elementi a prova di un malfunzionamento o di un qualche errore dei tecnici Rfi, ma anzi per il giudice non è da escludere che Conzadori abbia forzato una manovra con la sua auto. Uno dei testimoni sentiti dagli investigatori, però, non riesce ancora ad accettare la decisione del gip: "Mi sembra ingiusto chiudere il caso".
Il racconto di un testimone
"Viaggiavo da Maleo verso Codogno. Ero uscito perché ci avrebbe raggiunto mio figlio per un pranzo inaspettato e cercavo un gelato", ha raccontato l'uomo che girava in moto intervistato da Il Giorno e che preferisce mantenere l'anonimato, "una volta davanti alla sbarra, dal mio lato, l’ho trovata abbassata". A quel punto, si sarebbe fermato poggiando i piedi a terra: "Nel frattempo ho visto l’auto travolta in pieno dal treno. In quel momento non ho badato alla sbarra, non posso dire se fosse giù o su. Ma subito dopo ho visto che era integra ed era alzata".
In tutto sarebbero cinque i testimoni che sono stati ascoltati durante le indagini: "Un altro testimone, arrivato prima di me, ha detto di aver visto la sbarra abbassata e poi rialzarsi appena prima che arrivasse Elisa", ha spiegato ancora.
"Impossibile abbia fatto uno zig-zag"
La 34enne è deceduta quel giorno travolta dal treno regionale 2651 di Trenord Milano-Mantova che viaggiava a 100 chilometri orari. Oltre a quella di un malfunzionamento del passaggio a livello, l'altra ipotesi presa in considerazione dagli inquirenti è che Conzadori abbia effettuato un zig-zag per evitare la sbarra e continuare la marcia. "Basta venire da Codogno verso Maleo per capire che era impossibile prendere la strada sull’altra corsia per zigzagare", assicura il testimone, "solo un pazzo può farlo in mezzo ai binari e prendere la strada in senso contrario".
Il caso comunque è stato archiviato. Per il giudice di Lodi non c'è un colpevole nella morte di Conzadori: non c'è stato un malfunzionamento, né un errore. Tuttavia, la famiglia della 34enne spera ancora che un giorno otterrà una risposta soddisfacente sulla sua morte e la stessa cosa è ciò che chiede il testimone: "Vorrei fosse fatta giustizia".