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Il tesoro degli evasori fiscali, 260mila euro in contanti nascosti nel muro: a scoprirli i “cash-dog”

Nell’odierna operazione della guardia di finanza di Varese che ha portato all’arresto di tre persone accusate di aver aiutato 70 aziende a evadere il Fisco sono stati trovati 260mila euro in contanti nascosti in un muro. Ecco come sono stati scoperti.
A cura di Francesco Loiacono
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I soldi nel muro
I soldi nel muro

Un tesoretto nascosto all'interno di un'intercapedine di un muro: 260mila euro in contanti oltre a orologi di lusso come Rolex e Cartier. È il dettaglio che emerge dall'odierna operazione della guardia di finanza di Varese che ha portato all'arresto di tre persone accusate di aver aiutato 70 aziende a evadere il Fisco. Il meccanismo fraudolento è stato scoperto dai finanzieri nel corso di due anni di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

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Come funzionava la frode milionaria al Fisco

I tre arrestati avevano creato delle società cosiddette "cartiere" (cioè che figuravano nelle operazioni fiscali ma erano sostanzialmente scatole vuote), mediante le quali hanno emesso fatture per operazioni inesistenti. Dal 2017 al 2021 sono 70 le società che avrebbero beneficiato di queste fatture inesistenti, per un totale di 30 milioni di euro oltre a 4 milioni di Iva detratta in modo indebito. Le aziende pagavano l'ammontare delle fatture tramite bonifici, il cui importo però veniva poi restituito in contanti dai tre ideatori della frode, che trattenevano provvigioni dal 5 all'8 per cento dell'imponibile indicato nelle fatture.

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Migliaia di euro nascosti in un muro

Parte del tesoretto accumulato è stato trovato dai finanzieri del comando provinciale di Varese con l'ausilio dei "cash-dog", cani appositamente addestrati per fiutare il contante, e di scanner di ultima generazione. Era nascosto nell'intercapedine di un muro di uno degli edifici nella disponibilità dei tre indagati. La perquisizione ha portato anche alla scoperta di oltre 40 carte di credito, che venivano utilizzate per ritirare i contanti con cui ripagare le aziende per i bonifici a fronte delle fatture false.

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