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Il sogno di David, raccolti in pochi giorni i soldi per l’operazione: “Commosso da tanto affetto”

Aveva chiesto aiuto per raccogliere i fondi necessari realizzare il suo sogno, l’intervento di rimozione del seno per compiere il suo percorso di cambiamento psicologico e fisico. In pochi giorni David è riuscito a raggiungere la cifra necessari. “Dopo l’intervista a Fanpage.it ho ricevuto tantissimi messagg, empatia e aiuto. Grazie alla generosità di tante persone ho potuto prenotare l’intervento già a settembre”.
A cura di Simone Gorla
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Aveva chiesto aiuto per realizzare il suo sogno, l'intervento di rimozione del seno per compiere il percorso di cambiamento psicologico e fisico da Barbara, questo era il suo nome di battesimo, a David, come ha scelto di chiamarsi. La sua richiesta di aiuto, affidata ai microfoni di Fanpage.it, è stata ascoltata da tanti, così in pochi giorni David  è riuscito a raccogliere la somma di cui necessitava. Cinquemila euro per pagarsi in viaggio in Croazia e l'intervento che attende da tempo.

L'iter burocratico e giuridico in Italia per completare la transizione è infatti lunghissimo, può durare molti anni. David, che ha 42 anni e lavora a Milano nella ristorazione di alcuni negozi della Feltrinelli, ora non dovrà più aspettare.

"Ho raccolto tutto quello che richiedevo, in parte sulla piattaforma GoFundMe, ma anche con donazioni e bonifici privati. Una cliente che mi conosceva da tempo, una signora di 80 anni, mi ha addirittura portato un contributo a mano in una busta", racconta ora David, che si prepara a partire per Zagabria e completare il suo progetto. "Non mi aspettavo in così breve tempo questo risultato", confessa, "grazie alla generosità di tante persone ho potuto prenotare l'intervento già a settembre".

Dopo il suo appello e l'intervista a Fanpage.it, David non ha ricevuto solo aiuto economico. "Tanti mi hanno scritto dopo il servizio. Ho ricevuto soprattutto commenti positivi. La cosa più detta è stata che ho avuto coraggio, perché non è facile metterci la faccia. Mi è spiaciuto ricevere qualche attacco, qualcuno mi ha detto che ero un pezzente e facevo l'elemosina. Ma dall'altra parte mi ha commosso molto l'empatia di tanti che mi hanno difeso, aiutato e mi sono stati vicini. Qualcuno mi ha ringraziato per avergli aperto gli occhi su un mondo che non conoscevano".

L'affetto di amici, colleghi, ma anche persone sconosciute è stato un risarcimento dopo anni difficili per David: "Vedere queste persone così vicine mi ha riempito di gioia, è una cosa bellissima. È un riscatto dopo un percorso difficile che ho affrontato. Sapere che oltre a omofobia e transfobia c'è molto altro, tante persone pronte a capirti e accettarti per come sei. Ora ho un seguito di amici e fan che vogliono sapere come andrà. Cercherò in ogni modo di tenerli informati e renderli partecipi".

Il problema resta però la burocrazia italiana e i suoi tempi impossibili. “Io non mi considero un attivista, ma non intendo nemmeno rimanere in silenzio. Continuerò a dire, scrivendo anche ai politici come ho già fatto in passato, che in Italia c'è un menefreghismo totale nei confronti delle persone trans, le autorità sono sorde alle nostre sofferenze”.

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