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Il soccorritore di Giacomo Chiapparini, morto travolto dalle forme di grana: “Mai vista una scena così”

“Abbiamo agito come davanti a un terremoto”, è il racconto del comandante dei vigli del fuoco davanti al crollo delle 16mila forme di Grana Padano che hanno travolto e ucciso il titolare di un caseificio a Romano di Lombardia (Bergamo).
A cura di Francesca Del Boca
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Di scenari apocalittici, tra terremoti, incendi, nubifragi e incidenti stradali, il comandante dei Vigili del fuoco di Romano di Lombardia (Bergamo) Valerio Bordegari ne ha visti tanti. "Ma nessuno come questo, in 33 anni di servizio". Sono le sue parole, riportate da Il Giorno, davanti al crollo delle 16mila forme di Grana Padano che hanno ucciso un uomo all'interno del suo caseificio. 

Chi era Giacomo Chiapparini, l'imprenditore travolto e ucciso da 16mila forme di Grana Padano

Si chiamava Giacomo Chiapparini, imprenditore 75enne che dal lavoro nei campi della pianura era arrivato a costruire un piccolo impero agricolo. È morto nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 agosto, travolto dal drammatico cedimento delle scaffalature che ospitavano migliaia di pesantissime forme di formaggio lasciate in dispensa per la stagionatura.

È stata la figlia dell'uomo ad allertare i soccorsi, dopo aver udito in lontananza un grande boato provenire dal magazzino. "Avevamo di fronte una montagna di forme di Grana Padano accatastate e l’unico modo per riuscire a trovare Giacomo Chiapparini era agire come durante un’emergenza da terremoto", sempre il racconto del comandante dei Vigili del fuoco, che insieme ai suoi uomini ha scavato un buco all'interno di una vera e propria torre di grana, alta 8 metri. Dopo circa 10 ore, il ritrovamento.

Una catastrofe. "Era chiaro fin dall’inizio, a noi e alla famiglia, che le speranze fossero quasi nulle. Ne abbiamo parlato anche tra di noi in quel momento, senza riuscire a trovare una spiegazione plausibile", conclude amaramente. "Difficile credere che un errore tecnico o umano possa aver generato un tale disastro".

Il problema segnalato dai robot

Spetterà alle autorità condurre le indagini, e risalire alla causa del terribile incidente. Secondo le prime ricostruzioni, domenica sera poco prima delle 21 Chiapparini si sarebbe recato al magazzino insieme a suo figlio Tiziano: il robot che gira i blocchi di formaggio, disposti in scaffalature metalliche alte 8 metri e lunghe circa 30 per un totale di 24 ripiani, segnalava infatti un problema.

Problema apparentemente risolto, dopo un controllo da parte dello stesso titolare. Per questo motivo il figlio sarebbe uscito dal magazzino, lasciando il padre a sbrigare le ultime faccende. Uno scaffale a inizio corridoio, però, sarebbe crollato nel giro di poco tempo, innescando un fatale effetto domino.

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