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Il sindaco di Vigevano scriverà una lettera al Papa per impedire lo sfratto delle suore dal loro monastero

Il sindaco di Vigevano manderà una lettera al Ponefice per chiedere di far rimanere le suore nel loro convento: “Non voglio lasciare nulla di intentato”. Per la Diocesi non riescono più a portare avanti la loro missione.
A cura di Matilde Peretto
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

La decisione della Diocesi è irrevocabile: le sei suore del monastero di Vigevano saranno sfrattate dalla loro casa a partire dal 29 giungo. Il sindaco della città, Andrea Ceffa, però, cercherà fino all'ultimo di farle rimanere: "Scriverò una lettera al Papa per non lasciare nulla di intentato", ha raccontato a Fanpage.it. Non vuole mancare di rispetto agli ordini religiosi, alla Diocesi o alla congregazione a cui appartengono le suore, "ma come rappresentante dei cittadini, vista la raccolta firme e l'affetto dimostrato verso queste sorelle, sento di dover fare qualcosa". In queste ore, infatti, sta scrivendo una lettera al Pontefice.

La lettera del sindaco al Papa

Nessuno a Vigevano le vuole mandare via e nemmeno loro vogliono andarsene. Eppure, le sei suore del convento dovranno lasciare la loro casa dal 29 giugno. La Diocesi ha approvato la richiesta di trasferimento mossa da Suor Franca Barbieri, la madre generale della congregazione delle figlie di Gesù Buon Pastore di Piacenza a cui le sorelle appartengono. A nulla sono servite le firme raccolte dai vigevanesi, credenti e non. A niente sono serviti gli appelli dei cittadini fatti attraverso i giornali, le radio e le televisioni.

Non rimane che un'unica cosa da fare: scrivere al Papa. Il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, è deciso: "Mi auguro che il Pontefice tenga in considerazione la richiesta dei cittadini vigevanesi che dimostra quanto affetto provino per queste suore. Non so se possa servire, ma non voglio lasciare nulla di intentato". Le suore sono anziane, è vero, ma sono una bella testimonianza da avere in paese secondo il primo cittadino: "La comunità gli è molto vicina e mi piacerebbe che le maddalene potessero passare i loro ultimi anni (e spero siano tanti) qui in città". Nessuno ha capito perché non possano rimanere all'interno del convento visto che le mura sono di loro proprietà. La Diocesi e la congregazione non sono state chiare e sicuramente la decisione non è stata digerita dai cittadini di Vigevano.

Il probabile motivo del trasferimento delle suore

Secondo don Emilio, rappresentate della Diocesi di Vigevano, le suore sono una bellissima testimonianza "ma si deve fare i conti con la realtà, cioè che le sorelle e la congregazione a cui appartengono non sono più capaci di sostenere la loro missione". La madre generale Suor Franca Barbieri ha chiesto di ritirarle perché non sono più in grado di andare avanti vista l'età avanzata di quattro di loro, ha argomentato don Emilio a Fanpage.it. Anzi, farle tornare alla casa madre di Piacenza sarebbe ideale per loro perché potrebbero avere tutte le cure e l'affetto delle altre sorelle. Le due più giovani saranno inserite in altri contesti religiosi.

La loro missione non viene abbandonata, però. Solo non saranno più loro a portarla avanti. "Ad esempio", continua don Emilio, "l'accoglienza dei minori che prima facevano le suore oggi è affidata a un'associazione esterna che si chiama Madre Amabile e che opera nei locali del monastero". Anche la Caritas diocesana continua ad aiutare i poveri e le persone in difficoltà offrendo appartamenti in cui dormire. Don Emilio ammette che anche la Diocesi è stata presa alla sprovvista dalla decisione, ma, allo stesso tempo, bisogna essere realisti: le suore sono anziane e la missione è importante. In un modo o nell'altro deve essere portata avanti. Staremo a vedere se il Papa risponderà, le sei suore sono nelle sue mani. E per loro questa sarà l'ultima chance.

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