Il sindaco di Sesto invia sms ai cittadini per invitarli al comizio: “Chi gli ha dato il mio numero?”
Il sindaco di centrodestra di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, in corsa per le Comunali di quest'anno dove il principale sfidante sarà Michele Foggetta, candidato del centrosinistra, ha violato la privacy dei suoi concittadini. Questa l'accusa che gli viene mossa da molti dei residenti della città alle porte di Milano che si sono trovati nel proprio cellulare un sms con il quale venivano invitati a partecipare all'incontro di apertura della campagna elettorale di domani, domenica 8 maggio, a Cascina Gatti. L'appuntamento con il primo cittadino uscente è fissato alle 18 e ci saranno "musica e salamella per tutti".
Sms del sindaco chiama a raccolta i cittadini: caos elettorale a Sesto San Giovanni
La polemica arriva direttamente dal centro città dove alcuni cittadini hanno segnalato a Fanpage.it il messaggio ricevuto: "Ti aspetto domenica 8 maggio alle 18 al Parco Bergamella per l'apertura della campagna elettorale, con musica e salamella per tutti!", firmato "Sindaco Roberto Di Stefano". Il guaio, secondo le accuse, è che Di Stefano e il suo staff non avrebbero chiesto l'autorizzazione per avere e usare il dato sensibile delle persone, violando, dunque, la privacy. Per capire meglio quanto successo a Sesto San Giovanni, abbiamo contattato l'esperta di trattamento dei dati personali e avvocato iscritto all'albo di Milano Silvia Di Virgilio.
Avvocato, come si spiega questa situazione?
Andrebbe verificato se i numeri di telefono sono stati acquisiti per una finalità diversa da quella per cui sono stati usati ora, come ad esempio attività del Comune o richiesta di sussidi o altro. Per usare il numero di telefono dei cittadini occorre stipulare un accordo diverso di concessione dei propri dati sensibili perché i residenti li hanno forniti per attività specifiche. Bisognerebbe quindi capire a monte se c'è o meno questo trattamento del dato. Non ci fosse, sarebbe un'azione scorretta.
In quale caso Roberto Di Stefano sarebbe responsabile della fuga di dati sensibili?
Qualora venisse provato che i dati sono stati trasmessi dal Comune, perché è l'istituzione la titolare di riferimento e di conseguenza il suo governatore. Di conseguenza, la sanzione verrebbe comminata al Comune e, beffa, pagata dai cittadini stessi. L'Amministrazione, comunque, non ci farebbe una bella figura.
Però c'è la possibilità che Di Stefano sia all'oscuro o quantomeno non responsabile della fuga di dati sensibili e del conseguente uso.
Dipende tutto da come lo staff di Di Stefano è entrato in possesso dei numeri di telefono dei cittadini. Se viene appurato che il Comune non è responsabile della trasmissione, bisogna allora indagare su come sono arrivati i contatti telefonici. A quel punto, lo stesso Comune può rivalersi su chi materialmente ha commesso la leggerezza oppure si è volontariamente autore della trasmissione.
Il numero di telefono di Roberto Di Stefano
Il numero di telefono dal quale sono arrivati i messaggi è il 3478175709, lo stesso numero di cellulare fornito dal primo cittadino nell'agosto del 2019 per invitare i residenti a farsi avanti qualora avessero avuto possibilità di ospitare un gattino per "contattarlo direttamente". Di Stefano aveva condiviso il numero su Facebook:
Un cittadino ha segnalato la questione al Prefetto di Milano
A seguito dei molteplici sms arrivati in questi giorni, un cittadino ha fatto sapere di aver inoltrato una mail al Prefetto di Milano "per il messaggio ricevuto", scrivendo: "Spettabile Prefetto di Milano, le scrivo per segnalare che in questi giorni diversi cittadini sestesi, tra cui il sottoscritto, hanno ricevuto un messaggio sms sul proprio cellulare privato da un numero di telefono riconducibile al sindaco di Sesto San Giovanni, signor Roberto Di Stefano. Premesso che io non ho mai dato il mio numero di cellulare al sindaco e, pertanto, non l'ho mai autorizzato a inviarmi sms, mi chiedo, e le chiedo, se tale pratica sia corretta".