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Il sindaco di Medole fa dietrofront e invita la scuola al 25 aprile: “Forse frainteso, Bella ciao non è divisiva”

Mauro Morandi, sindaco di Medole, fa dietrofront. Invita di nuovo la scuola al 25 aprile chiedendo di cantare l’inno dell’Ucraina e “Bella ciao”, brano che aveva inizialmente vietato definendolo “divisivo”.
A cura di Enrico Spaccini
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"Forse frainteso, voglio chiarire il mio pensiero: non ritengo di certo divisivo il canto di ‘Bella ciao'. Ritengo però che sia divisivo l’uso che talvolta ne viene fatto". Mauro Morandi, il sindaco del piccolo comune di Medole (in provincia di Mantova), vuole fare dietrofront. Qualche giorno fa aveva provocato un certo clamore il suo divieto a una scuola della città di cantare ‘Bella ciao' alla celebrazione organizzata dal Comune per il 77esimo anniversario del 25 aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo. Morandi aveva chiesto quindi di sostituire quel canto con "Va' pensiero", portando l'istituto comprensivo "Castiglione 1" a disdire la sua partecipazione all'evento.

Forzature divisive

"Chiudiamo la vicenda", ribadisce il sindaco di Medole che poi definisce "pretestuose" le polemiche nate negli ultimi giorni. Per Morandi, rischia di diventare divisivo non più solo il canto diventato inno della Resistenza "soltanto quando già da anni i partigiani avevano consegnato le armi", come ricorda l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, ma il 25 aprile stesso. "Fondamentale appuntamento del nostro calendario civile – dice – troppe volte forzato in modo divisivo e non unitario". A rafforzare la sua tesi, porta l'esempio della Brigata ebraica: "Che da anni ha problemi a partecipare alle celebrazioni", afferma, anche se ha già annunciato che questo 77esimo anniversario lo festeggerà per le strade di Milano con bandiere ucraine affiancate a quelle con la stella di David.

"Azioni di speculazione politica"

"Mi duole molto vedere i nostri ragazzi e le nostre ragazze utilizzati per azioni di speculazione politica", anche se di politica nemmeno si tratta come dimostrato nei giorni seguenti anche dai suoi colleghi. Uno su tutti, Alessandro Sarasini: eletto sindaco di Commessaggio (sempre in provincia di Mantova) con alle spalle lo stesso schieramento (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) di Morandi, che ha invitato la scuola di Medole a cantare "ciò che ritengono opportuno" nel suo Comune. Morandi si dice comunque "perplesso" del fatto che "l'unico brano fatto studiare ai nostri ragazzi, oltre all'inno nazionale, sia Bella Ciao".

Il nuovo invito

"Ora si parla di contromanifestazioni che, appunto, dividono e creano barriere dove non ci sono", conclude il sindaco di Medole invitando di nuovo la scuola a partecipare alla commemorazione civica rivolgendosi direttamente al responsabile dell'istituto comprensivo Mario Colletti e alla responsabile del progetto “Medole per la libertà”, Elena Papazzoni. Il 25 aprile ci sarà anche la banda di Guidizzolo, chiamata a sostituire la scuola. Il sindaco ora chiede di cambiare quindi il programma: "Cantate pure ‘Bella ciao' e anche l'inno dell'Ucraina, visto il periodo".

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