Il sindaco di Como vuole mettere il bavaglio ai cittadini: devono parlare con il Comune, non con i giornali

Alessandro Rapinese critica in un video i cittadini che denunciano i disservizi, di cui il Comune è responsabile, ai giornali invece di segnalarli sul sito dell’amministrazione comunale.
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Alessandro Rapinese è diventato ormai uno dei sindaci più famosi e discussi: non tanto perché è riuscito, anche in un capoluogo di provincia, a vincere le elezioni contro le coalizioni di destra e sinistra con una sua lista civica, ma per le sue sparate. Poche settimane dopo la sua elezione, aveva proposto di mandare "i clandestini in Barbagia in attesa di essere rimpatriati", attirando l'ira dei sardi; poi ha introdotto una multa per i genitori che fanno ritardo nell'andare a prendere i loro figli scuola e infine ha deciso di escludere dagli asili nido i figli di quei genitori che non sono in regola con il pagamento della Tari. Ora, invece, attacca i cittadini che si prendono l'ardire di denunciare alla stampa i disservizi di Como invece di dirlo prima al Comune.

Il sindaco di Como ha infatti pubblicato un video in cui, mentre cammina verso la sede del Comune, racconta del suo tentativo di "risolvere un problema anche prima di essere al lavoro". E lo fa con paragoni che hanno stupito molti cittadini per quanto sono azzardati: "Se trovate un corpo esanime al suolo, cosa fate?", domanda. E poi ancora: "State passando per una via e vedete che esce il fuoco da una finestra, cosa fate?" "Una cosa che non fareste mai – continua – è chiamare un giornalista e dirgli ‘ehi guarda, esce del fuoco da una finestra". La prima cosa che fareste è chiamare il 112″.

Il primo cittadino comasco continua con una serie di esempi più o meno ipotetici per poi dire: "Allora mi spiegate una cosa che non riesco a capire: perché ci sono dei disservizi che appaiono sulla stampa e non arrivano al comune, che è quello che può risolverli?". Insomma tutto il discorso è per criticare quei cittadini che inviano segnalazioni di problemi, di cui evidentemente l'amministrazione comunale è responsabile, alla stampa. E poco importa che quei disservizi non dovrebbero esserci o, quantomeno, dovrebbe essere il comune il primo ad accorgersene. Ma se i cittadini li segnalano ai giornali è proprio per "denunciare" qualcosa che, di fatto, non funziona.

Gli esempi citati da Rapinese, invece, sono chiaramente molti diversi: innanzitutto perché sono tutte richieste di intervento urgenti (l'incendio, l'omicidio, …) e poi perché non sono la denuncia di un disservizio di cui qualcuno è responsabile. Quello che vuole il sindaco, invece, è che i cittadini non parlino con giornali e giornalisti, ma solo con il Comune.

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