Il sindaco che ha multato un cittadino per aver riparato una buca: “Ci sono regole da rispettare”
Lo scorso 26 aprile il 72enne Claudio Trenta ha comprato un sacco di bitume da 14 euro e lo ha versato su una buca lungo un attraversamento pedonale della sua Barlassina. Dopo qualche giorno, il 10 maggio, si è visto notificare una multa che se non pagata entro 5 giorni gli costerà 882 euro.
Se da un lato Trenta sostiene di non aver fatto nulla di male ma di aver solo rimediato a una mancanza della sua amministrazione comunale, dall'altro il sindaco del paesino brianzolo ribadisce la legittimità e la sensatezza della sanzione: "La polizia locale ha applicato il Codice della strada senza inventarsi nulla", ha dichiarato Piermario Galli a Fanpage.it, "se succede qualcosa sul quel punto di strada dove ha gettato il catrame, poi chi ne risponde?".
Il signor Trenta sostiene di aver agito dopo oltre due mesi di segnalazioni inascoltate.
Non è così. In realtà il signore in questione non ha mai fatto una segnalazione ufficiale riguardo quella buca in viale Trieste. Ha sempre usato Facebook e il suo gruppo, ma non è la stessa cosa che comunicarlo per vie ufficiali.
Per non parlare del fatto che siamo una comunità di 7mila abitanti. Non devi nemmeno prendere un appuntamento se vuoi parlare con il sindaco o con gli assessori, siamo sempre in giro per il paese.
Alla fine, però, non ha fatto qualcosa di buono per la comunità?
Certo, ha coperto una buca, ma che bitume ci ha messo? Dice di averlo comprato per pochi euro, quindi le cose sono due: o sono incapaci i miei collaboratori al Comune, che lo acquistano a costi spropositati, o c'è qualcosa che non torna.
Se domattina mi alzo e ci sono dieci persone che, magari con tutte le buone intenzioni di questo mondo, vanno in giro per il paese a rattoppare buche o a fare la segnaletica orizzontale perché si è sbiadita, poi se succede qualcosa chi ne risponde? Ci sono delle regole da seguire e dei materiali ben precisi da utilizzare per certe cose.
E comunque non si sta parlando di chissà quale voragine. Le foto che sono circolate ingannano, in realtà stiamo parlando di una buca di 30 centimetri e di un centimetro e mezzo di altezza.
Non pensa che con questa multa si possa mettere un freno alle azioni di volontariato?
La nostra è una realtà dove è bello vivere, c'è un forte senso di comunità. Abbiamo tante associazioni e c'è partecipazione da parte dei cittadini. Ci sono tanti volontari che pensano al verde, o altri ancora che organizzano il pedibus per i bambini. Il nostro volontariato è forte.
A loro, però, non chiederò mai di andare ad asfaltare una buca, ognuno deve fare il suo in ogni ambito. Perché lì ci sono delle responsabilità, devi avere il materiale giusto, c'è un percorso da rispettare.
Volontari, regole da rispettare, quindi a Barlassina funziona tutto?
Come in ogni altro comune, i problemi ci sono e si affrontano. Sono aperto alle critiche, ma devono essere costruttive e portare a un confronto. Questa storia non ha portato una critica a me, ma sta gettando fango su tutta la macchina comunale e questo non è giusto.
Noi vogliamo affrontare i problemi con chi è aperto a un dialogo, non con persone che lanciano provocazioni e che poi non vediamo impegnarsi realmente per trovare una soluzione insieme.
C'è chi chiede che venga ritirata quella multa.
Sì, c'è chi dice: ‘Il sindaco deve togliere subito la multa', ma non è che il sindaco si alza la mattina e strappa la multa. Non funziona così. Con tutte le buone intenzioni che può avere un cittadino, ci sono delle regole da rispettare.
Quello che ha fatto la polizia locale è stato semplicemente leggere quanto aveva dichiarato il signore in questione a un giornale del posto, verificare quanto detto e applicare il Codice della strada. Non si sono inventati nulla.