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Il ristorante di Milano che chiude nel fine settimana: “Così c’è più tempo per la famiglia”

L’orario di apertura di Remulass, celebre “piccola cucina con radici” nel cuore di Porta Venezia a Milano, è dal lunedì al venerdì: niente weekend. “Chiudere il sabato e la domenica vuol dire togliersi una buona fetta economica. Ma così possiamo dedicarci alla famiglia e alle passioni”
A cura di Francesca Del Boca
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Si definisce "piccola cucina con radici". È Remulass, bistrot milanese nel cuore di Porta Venezia ormai celebre nel panorama della ristorazione locale (e non solo) per le materie prime di qualità e per le elaborate sperimentazioni nel mondo vegetale, tra radici ed erbe aromatiche. Ma l'indirizzo di via Nino Bixio non porta innovazione solo nei piatti che escono dalla cucina. "Il sabato e la domenica noi vogliamo rimanere chiusi, per scelta”.

L'orario di apertura del locale, infatti, è unico nel suo genere. Lunedì-venerdì, pranzo e cena. Niente weekend. "È una scelta difficile, un gran compromesso soprattutto per un locale come il nostro che punta alla qualità e non fa prezzi forfettari ad esempio per il pranzo". Lo dichiara a MilanoToday la sommelier e comproprietaria Federica Fabi, anima del Remulass (e del gemello Ratanà) insieme allo chef Francesco Vitale. "Chiudere il sabato e la domenica vuol dire togliersi una buona fetta economica. Il pranzo del weekend è di fatto equiparato alla cena come indole di spesa delle persone a Milano".

Ma la scelta, ormai da qualche anno, è portata avanti con orgoglio dai proprietari. "All’inizio quando abbiamo aperto Remulass eravamo tutte donne. Quindi il messaggio di chiudere il sabato e la domenica era anche un invito a prendersi tempo, a dedicarsi alle proprie passioni o alla famiglia per chi ne aveva una". E il discorso non riguarda solo le donne. "Ora gli chef sono due ragazzi che stanno per diventare padri. Avere il weekend libero gli permette di stare vicino alla famiglia”.

Una piccola rivoluzione, unica nel suo genere. "Noi difendiamo la nostra scelta, perché un riposo di 48 ore è un diritto sacrosanto per i lavoratori della ristorazione", sempre le parole della sommelier a MilanoToday. "Spero che sia una scelta sempre più presa in considerazione”. Soprattutto per chi ha figli piccoli. "Nelle trattorie di una volta, dove erano le donne a cucinare, i bambini rimanevano con i parenti, e molto spesso poi questi ristoranti erano proprio sotto le abitazioni personali. Una cosa che ovviamente si è persa, figuriamoci nelle grandi città. Se lavori nel weekend, chi sta con loro?”.

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