Il rapper Baby Gang: “Ho girato parte del mio video nel carcere”. Ma la Procura apre un’indagine
Ancora un altro fascicolo aperto dalla Procura di Milano nei confronti del rapper Baby Gang. Il ragazzo, all'anagrafe Zaccaria Mouhib, è indagato per "accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti". Il 20enne, in un post che lui stesso ha pubblicato sul suo profilo Instagram, ha infatti confermato di aver girato parte di un suo video musicale nel carcere di San Vittore.
L'apertura del fascicolo
Come riportato dal quotidiano "La Repubblica", da San Vittore è stata inviata una comunicazione di notizia di reato in Procura e il pubblico ministero Giovanni Polizzi ha aperto il fascicolo d'indagine. Per il momento, stando a quanto riportato dall'agenzia Ansa, il legale del ragazzo – l'avvocato Niccolò Vecchioni – non avrebbe ricevuto alcuna comunicazione. Il post che ha portato a una nuova indagine recita: "Ho girato una parte del mio video nel carcere di San Vittore per questo mi sono permesso di dire che il mio prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista “detenuto”ad aver girato un video in un carcere vero e proprio".
Le accuse nei confronti di Baby Gang
Nel suo post, Baby Gang fa riferimento all'inchiesta aperta nei suoi confronti, secondo la quale avrebbe commesso delle rapine. Accuse che avevano fatto scattare l'arresto e il trasferimento a San Vittore. Dopo un mese, grazie a un'istanza presentata dal suo avvocato, il tribunale del Riesame aveva deciso per la scarcerazione. Nelle indagini, era stato coinvolto anche il collega Neima Ezza: il ragazzo era finito agli arresti domiciliari, misura poi revocata.