Il ragazzo che barcollava nel Cpr di Milano è stato aggredito dai poliziotti: il video

Un uomo è stato aggredito dai poliziotti quando era trattenuto al Centro per il rimpatrio di via Corelli a Milano. A denunciarlo la rete di realtà Mai Più Lager – No ai Cpr.
A cura di Ilaria Quattrone
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Frame del video pubblicato da Mai più Lager - No ai Cpr
Frame del video pubblicato da Mai più Lager – No ai Cpr

Un ragazzo, trattenuto nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano, è stato aggredito da alcuni poliziotti proprio all'interno della struttura. È quanto denuncia la rete di realtà Mai più Lager – No ai Cpr attraverso un video pubblicato sul loro canale Instagram. L'uomo è lo stesso ripreso mentre barcolla all'interno del cortile del centro di via Corelli e ha difficoltà a reggersi in piedi.

Le condizioni in cui vivono i trattenuti di via Corelli

Il giovane non si trova più all'interno del Centro grazie al lavoro del suo avvocato e della stessa Rete di associazioni che ha inviato diverse segnalazioni al Garante nazionale. Mai più Lager – No ai Cpr ha però spiegato di aver voluto comunque pubblicare i filmati per dimostrare le condizioni di chi è trattenuto in via Corelli. Al ragazzo sarebbero state somministrate massicce dosi di farmaci tanto da rimanere privo di conoscenza per alcuni giorni.

Sulla base del racconto fornito dagli altri trattenuti alle associazioni, sembrerebbe inoltre che l'uomo abbia più volte tentato il suicidio. Nonostante le sue condizioni non avrebbe mai avuto alcun tipo di assistenza medica. Quanto accaduto a Bilal (nome di fantasia) è emblematico di come all'interno dei Cpr non vi sia alcun rispetto della vita umana.

Il caso dell'uomo che si era cucito la bocca con il filo di ferro

Non è la prima volta che alcuni poliziotti aggrediscano i trattenuti. Era già successo in passato quando, a dicembre 2022, un uomo, per protesta, si era cucito la bocca con il filo di ferro. Anche in quell'occasione, alcuni agenti lo avevano bloccato a terra e avevano tagliato i fili senza un dottore. L'uomo aveva infatti raccontato di non essere stato medicato da alcun dottore e di essere stato rimandato con l'aereo in Tunisia.

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