Il ragazzino Bilal resta in carcere: disposti nuovi esami per accertare che abbia 14 anni
Bilal, il ragazzino che sarebbe autore di una decina di rapine in due settimane, rimane in carcere: a deciderlo, nella mattinata di oggi sabato 22 ottobre, è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Milano che ha convalidato la misura emessa dalla Procura.
I nuovi approfondimenti
Gli inquirenti sono convinti che abbia quattordici anni e non dodici, come sostenuto inizialmente. I primi esami svolti dal Labanof – guidato dal medico e antropologa Cristina Cattaneo – avevano definito un'età tra i 13 e i 14 anni. Vista la mancanza di una certezza assoluta, sono stati richiesti nuovi approfondimenti medici che saranno svolti con le modalità dell'incidente probatorio.
I risultati potranno confermare o confutare la tesi della Procura. Per ora però resterà al centro di prima accoglienza del carcere minorile di Torino. È arrivato lì dopo che due giorni fa, il 20 ottobre, è stato fermato con un complice in piazza Duca d'Aosta a Milano mentre stava derubando due giovani delle loro catenine d'oro.
La fuga dalle comunità
Nelle altre occasioni – circa una decina – Bilal era stato rilasciato e messo in comunità su disposizione della Procura dei minori proprio perché convinti che avesse 12 anni e quindi non fosse imputabile a causa dell'età.
Ogni volta è riuscito a eludere la sorveglianza e scappare tornando poi a commettere furti e rapine. Fin dal primo fermo, il ragazzino aveva raccontato di essere nato a metà ottobre 2008. Nei giorni scorsi, però l'arrivo delle certificazioni che hanno poi portato il pubblico milanese Moscanese Santori a disporre l'arresto.