Il racconto di Lara Rapelli, molestata in metro a Milano: “Ho cercato di sgomitare ma non riuscivo a muovermi”
Lo scorso 22 gennaio, la 24enne Lara Rapelli ha denunciato di essere stata molestata nella metropolitana di Milano mentre si stava dirigendo allo stadio Meazza di San Siro. Secondo quanto raccontato dalla ragazza, due ragazzi spagnoli l'avrebbero fermata subito dopo i tornelli per farle notare che aveva "qualcosa" sui pantaloni. "Pensavo mi fossi appoggiata a un muro sporco" – ha spiegato la 24enne a Fanpage.it – "invece ho allungato la mano ed era pieno di schifo: era sperma. Mi vengono i brividi a dirlo".
Il tragitto in metropolitana verso lo stadio di San Siro
Quanto raccontato da Lara Rapelli si sarebbe verificato presso la metropolitana di Milano, mentre la ragazza si stava dirigendo allo stadio di San Siro per la partita di Champions League tra Milan e Girona mercoledì 22 gennaio.
"Mi ero organizzata con degli amici per andare insieme a vedere la partita. Ero in Duomo. Dovevamo incontrarci a Lotto e da lì andare in macchina ma dato che la strada era piena di gente mi hanno chiamata dicendomi di vederci direttamente allo stadio, tanto erano solo 15 minuti in più", ha raccontato a Fanpage.it Lara Rapelli senza sapere che, proprio in quei pochi minuti di differenza, sarebbe stata vittima di molestie.
"Non mi aspettavo tutto quel casino, non avevo mai preso la metro per andare allo stadio prima di una partita" – ha raccontato ancora Lara Rapelli a Fanpage.it – "Eravamo tutti ammassati, non si riusciva a respirare. All'improvviso ho sentito una persona dietro di me che mi appoggiava qualcosa addosso. Ho cercato di sgomitare, di spostarmi, ma lo spazio vitale era pochissimo. Mi sono ritrovata circondata da un gruppo di tifosi, probabilmente dell'est Europa, che continuavano a guardarmi e ridacchiare. Provavo fastidio, ma sul momento non mi sono accorta di nulla".
Le molestie e il soccorso dei ragazzi spagnoli
Sono da poco passate le 19, quando la 24enne riesce finalmente a scendere dalla metropolitana alla fermata di San Siro che porta allo stadio. Subito dopo aver passato i tornelli viene fermata da una giovane coppia spagnola. "Mi hanno fermata e all'inizio non trovavano le parole, anche loro erano increduli. Alla fine mi hanno detto di controllarmi dietro, sui pantaloni. Io ho messo la mano perché pensavo di essermi appoggiata a un muro sporco, può capitare. Invece, quando l'ho ritratta, era completamente sporca di sperma", ha raccontato Lara Rapelli a Fanpage.it.
"Non ci credevo, ero senza parole. Non mi era mai capitata una cosa così. Non riuscivo a pulirmi, a pensare a cosa fare" – ha spiegato la 24enne – "I ragazzi spagnoli mi hanno confortata. Poi ho reagito. Ho raggiunto il mio amico e siamo entrati allo stadio. Lì sono andata in bagno per pulirmi da quello schifo".
Il video di denuncia sui social
"Ho deciso di fare subito un video per denunciare e avere prova dell'accaduto" – ha raccontato a Fanpage.it Lara Rapelli – "Già in passato, quando avevo 18 anni, mi era capitato di aver subito delle molestie ma non in pubblico e non in questa maniera. Questa è la prima volta che denuncio. Avrei dovuto farlo anche all'epoca ma ero piccola e non avevo la consapevolezza necessaria per farlo. Ora ce l'ho. Per questo ho deciso di fare questo video di denuncia. Perché bisogna agire subito, rendere pubbliche queste cose, denunciare, essere un esempio e dare forza a tutte coloro che subiscono le stesse cose sperando così che non accada più".
L'identikit dell'aggressore e la querela depositata in Commissariato
"Dopo l'accaduto sono andata al Commissariato di piazza San Sepolcro a Milano per presentare querela per violenza sessuale", ha racontato Lara Rapelli a Fanpage.it. "Una volta lì ho fornito l'identikit dell'aggressore agli agenti: capelli scuri, un po' di barba, carnagione olivastra, un metro e ottantacinque di altezza, sopra i 35 anni. Lui non l'ho sentito parlare ma il gruppo di ragazzi che mi circondava e ridacchiava guardandomi aveva l'aspetto e l'accento dell'est Europa".
"Con gli agenti abbiamo poi ripercorso i miei spostamenti con gli orari precisi delle fermate per controllare le telecamere di sorveglianza e identificare il colpevole" – ha concluso la 24enne – "In più, la sera delle molestie, appena tornata a casa, avevo messo i pantaloni sporchi in una busta di plastica. L'ho consegnata ai carabinieri come prova del fatto. Loro li hanno presi per esaminarli".