video suggerito
video suggerito

Il racconto della tiktoker molestata su un treno a Milano: “Tremavo, ma gli altri passeggeri non mi hanno aiutata”

La tiktoker Lucia Palazzo ha raccontato con alcuni video di essere stata molestata su un treno partito da Cadorna e diretto a Saronno. Intervistata da Fanpage.it, la 24enne ha ripercorso i momenti dell’aggressione e spiegato come i suoi follower hanno reagito alla sua denuncia.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Immagine

Lucia Palazzo, tiktoker da 16mila follower, alcuni giorni fa ha pubblicato sul proprio account ha raccontato di aver subito una molestia sessuale nel treno partito da Cadorna e diretto a Saronno lo scorso venerdì 20 settembre. Il filmato è diventato virale, al punto che quando la ragazza ha presentato denuncia alla polizia di Busto Arsizio (documento che abbiamo potuto visionare, ndr), gli agenti della Polfer avevano già iniziato le indagini perché lo avevano visto su TikTok. Intervistata da Fanpage.it, Palazzo ricorda quell'episodio di cui è stata vittima e delle varie reazioni che i suoi follower hanno avuto di fronte al suo racconto: "La maggior parte delle persone mi sono state vicine e hanno espresso solidarietà nei miei confronti, ma c'è sempre qualcuno che sostiene che mi sia inventata tutto per qualche assurdo motivo".

L'aggressione sul treno Cadorna – Saronno

"Frequento poco Milano perché vivo a Dubai, ma quel giorno dovevo andare da mia sorella e c'era lo sciopero", racconta Palazzo, "quindi ho dovuto prendere il treno che da Cadorna mi avrebbe portata a Saronno". Due fermate prima della sua destinazione, però, sono saliti nel suo stesso vagone due ragazzi descritti come di origine nordafricana. "All'inizio sono andati in fondo al vagone, poi sono tornati indietro e si sono seduti davanti a me", continua la 24enne: "Hanno iniziato a importunarmi, dicendomi ‘bella, come stai? Quanti anni hai?'. All'inizio non ho risposto, poi dato che continuavano gli ho detto in inglese che non parlavo italiano".

Tuttavia, questo non avrebbe fermato i due ragazzi che avrebbero iniziato a calciare i piedi della ragazza per attirare la sua attenzione e a parlare in inglese. "Annoiata dalla cosa mi sono alzata", spiega Palazzo, "ma uno dei due mi ha bloccata mettendo i piedi sull'altro sedile. Nel momento in cui superavo la gamba, uno mi ha toccato il sedere".

A quel punto, la tiktoker ha deciso di avvicinarsi alle uniche altre due persone che si trovavano in quello stesso vagone: "Erano due uomini", ricorda, "speravo che loro potessero dirgli qualcosa, ma non hanno fatto niente. Io non gli ho chiesto nulla perché il problema era evidente, ero spaventata e tremavo". Così, Palazzo si è ritrovata ancora a dire a quei due ragazzi di lasciarla stare: "Mi hanno toccato il braccio e la borsa", ricorda, "poi si sono messi a sedere da un'altra parte, mi fissavano e mi insultavano". Il racconto termina con l'arrivo alla stazione di Saronno: "Quando sono scesa dal treno diverse donne sono venute in mio soccorso, poi il ragazzo di mia sorella mi è venuto a prendere".

"La polizia si era già mossa, avevano visto il mio video"

Due giorni più tardi, Palazzo si è presentata al commissariato di polizia di Busto Arsizio per fare denuncia. "Quando mi hanno richiamata mi hanno detto che la polizia ferroviaria stava già cercando quei due ragazzi perché il mio video era andato virale e lo avevano visto", spiega Palazzo. La storia termina poche ore più tardi, quando la polizia ferroviaria contatta la tiktoker invitandola a incontrare gli agenti alla stazione di Saronno: "Mi hanno detto che dovevo fare il riconoscimento perché molto probabilmente li avevano trovati", ricorda la 24enne, "mi hanno fatto vedere una ventina di foto e li hanno rintracciati".

Nel frattempo, Palazzo ha continuato a tenere informati i suoi follower su TikTok con altri video. Il primo, quello dove racconta l'abuso, ha quasi raggiunto 5 milioni di visualizzazioni. Tuttavia, tra i commenti di solidarietà se ne trova qualcuno che sostiene che quanto raccontato e denunciato dalla ragazza non sia vero: "Sui social c'è sempre qualcuno che non crede a quello che dici", commenta, "secondo me è da fuori di testa inventarsi una cosa del genere. Comunque ora non prendo più i mezzi pubblici a Milano. Avevo visto che erano già accaduti episodi di questo tipo, ma a me non era mai successo prima".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views