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Il provveditorato sbaglia prima le nomine dei docenti e poi le rettifiche: caos nella scuole della Lombardia

I provveditorati di Mantova e Cremona hanno pubblicato le nomine dei docenti nei tempi stabiliti ma i calcoli erano sbagliati, anche nelle rettifiche. Davanti alle proteste dei precari, si è deciso di resettare tutto e ricalcolare i punteggi.
A cura di Sara Tirrito
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Esami in corso in una scuola
Esami in corso in una scuola

Le nomine dei docenti a Mantova e Cremona saranno rifatte per la terza volta. Il 31 notte il provveditorato ha pubblicato le nomine a tempo determinato dalle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), ma le liste contenevano errori. Alcuni docenti erano stati nominati in sedi che spettavano ad altri e diverse persone sono state escluse anche se il loro punteggio avrebbe dovuto renderli idonei. Davanti alle numerose richieste di ricorso, il sindacato ha chiesto un incontro urgente al provveditorato di Mantova, che ha acconsentito a rifare tutti i calcoli. Al momento, gli incarichi per l'anno prossimo sono quindi tutti congelati.

La decisione di rifare tutto

"Attenzione! Rifacimento operazione nomina Gps" recita così l'annuncio comparso sui canali social della Cgil di Mantova che si occupa dei lavoratori della conoscenza (Flc). "L'At di Mantova avvisa che ha avviato un nuovo processo di nomina Gps che sostituirà il precedente. Si invitano tutte/i a tenere moniotrato il sito dell'At e la propria mail", prosegue l'avviso.

A generare il caos potrebbe essere stato l'algoritmo introdotto nei provveditorati, ma anche la fretta messa dalle istituzioni nazionali. Così almeno la pensa Paolo Campione, segretario della Cgil di Mantova, che ha ricevuto decine e decine di richieste da parte dei lavoratori della scuola.

"L'errore è stato utilizzare i medesimi posti per più procedure, quali nomine e ruolo, e purtroppo il sistema di pulizia non ha funzionato". Da quanto ricostruito, il sistema non è riuscito a distinguere in modo netto tra chi aveva diritto a una cattedra perché vincitore di concorso (straordinario o ordinario) e chi era in attesa di supplenza. A causa di questa incomprensione, nell'arco di un giorno chi si era convinto di avere un posto se l'è visto sottrarre e chi credeva di avere il punteggio giusto si è ritrovato tagliato fuori dalle graduatorie.

La soluzione è stata rifare tutto da capo. "Con la rettifica del giorno 1 settembre almeno una 40ina di persone nell'arco di 24 ore hanno visto revocato un contratto appena comunicato. Stiamo parlando di insegnanti di sostegno in scuole secondarie di secondo grado a Mantova" , spiega Campione.

I precari della Lombardia

La misura si è resa necessaria soprattutto per dare ascolto a tutto quel bacino di lavoratori che da anni vive nel precariato. "Come sindacato, vogliamo che emerga il grande disagio di lavoratori che per un posto da insegnanti, con incarico di durata di 10/12 mesi sono costretti a subire tutto ciò, ovvero l'ansia di un contatto, di una revoca e di quant'altro possa accadere. Parliamo di circa 1200 lavoratori. Ecco perché la Flc Cgil di Mantova ha ritenuto corretto procedere e richiedere l'unica ed inevitabile operazione, ovvero il reset delle nomine".

Nonostante le assunzioni annunciate in tutta Italia, i concorsi hanno avuto un iter molto lungo, che in alcuni casi si è appena concluso nonostante sia iniziato un anno fa. Per la Regione Lombardia, nonostante le immissioni in ruolo, oltre 25mila posti erano rimasti vacanti. Le nomine dalle graduatorie provinciali servono proprio a colmare questi buchi. Tuttavia l'incrociarsi delle immissioni in ruolo con i calcoli dei punteggi degli aspiranti supplenti ha rallentato il sistema.

Già da tempo le associazioni di categoria denunciano gli errori degli algoritmi che decidono le assegnazioni. Introdotte dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, prevedono tempistiche stringenti, tra la fine di agosto e i primissimi giorni di settembre.

"Questo metodo non consente di avere la giusta serenità nell'effettuare i calcoli", dice Campione. Questa stessa lentezza potrebbe incidere nel calcolo delle effettive immissioni in ruolo. "Dalle nostre stime – spiega Campione – le stabilizzazioni sono lente: circa 800 persone in più rispetto ai 10mila posti dell'anno precedente. C'è qualcosa da rivedere partendo dall'alto".

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