video suggerito
video suggerito

Il progetto della Statale per salvare Città Studi: “Due anni per trovare 170 milioni”

L’Università Statale di Milano prova a salvare lo storico polo di Città Studi, che sarà svuotato dal trasferimento di gran parte delle facoltà scientifiche nell’ex area Expo. L’idea è quella di creare un centro informatico d’avanguardia in grado di dialogare a distanza con i laboratori di Mind, ma anche residenze per studenti. Bisogna però trovare 170 milioni in due anni. Ne ha parlato a Fanpage.it Adriana Maggi, delegato del Rettore per il progetto ‘Unimi scienza @ Città Studi’.
A cura di Simone Gorla
55 CONDIVISIONI
Immagine

Il progetto è stato definito. Ora ci sono due anni per trovare i 170 milioni di euro necessari per realizzarlo. L'Università Statale di Milano lavora per mantenere la promessa di "salvare" Città Studi, lo storico polo delle facoltà scientifiche nella zona di Piola e Lambrate, mantenendo la presenza degli studenti e dei ricercatori anche dopo il trasferimento di gran parte delle attività nel nuovo campus a Mind, l'area ad alto tasso di innovazione che sorgerà nell'ex area Expo a Rho.

"Quello che abbiamo in testa è un grande polo informatico", spiega a Fanpage.it Adriana Maggi, delegato del Rettore per il progetto ‘Unimi scienza @ Città Studi'. "Noi pensiamo che quella parte della città, che ci ha visto sempre presenti, sia importante. Vogliamo dare una fisionomia universitaria nuova, concentrando qui la ricerca informatica. Già c'è il Politecnico e noi stessi abbiamo grande polo computazionale. Vogliamo ampliarlo, dedicandolo alle scienze della vita. Così nascerà il gemello digitale del campus di Mind".

Un ateneo tripolare per Milano

"L'idea – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il Rettore, Elio Franzini – è quella di avere un ateneo tripolare, con Città Studi che sarà collegato al polo innovativo di Mind". Il polo digitale sarebbe complementare a tutta la ricerca biomedica. A favore del progetto si è espresso anche il presidente lombardo Attilio Fontana: "l nostro impegno è anche rivolto ad accompagnare una riqualificazione del comparto di Città Studi che potrà continuare ad essere un hub di conoscenza", ha spiegato all'indomani dell'assegnazione per il progetto su Mind.

Dialogo tecnologico tra Mind e la nuova Città Studi

Quello del “fratello digitale” è un concetto ripreso dall'industria 4.0. Sensori negli impianti comunicano in tempo reale come sta andando e cosa non funziona, creando un doppione totalmente digitale della fabbrica. "Questo modo di operare, che già è presente in industria, lo vogliamo portare nelle scienze della vita", spiega Maggi. Qui non si parla di monitorare macchinari, ma cellule e organismi. "Per fare questo serve una mole di dati enorme, che va gestita in modo particolare. La nostra idea è fare dialogare le due sedi. A Mind si generano i dati, a Città Studi si rielaborano, poi si rimandano a Mind e viene testata l'ipotesi. Il “fratello digitale” diventa una parte di Mind".

Proteste contro il trasferimento delle facoltà da Città Studi (Foto LaPresse)
Proteste contro il trasferimento delle facoltà da Città Studi (Foto LaPresse)

Un cervello informatico per il sistema sanitario

L'enorme capacità del elaborazione del polo informatico che la Statale intende costruire sarà d'aiuto anche al Sistema sanitario regionale. "A Città Studi vogliamo anche concentrare i dati sanitari e fornire educazione e formazione informatica ai lavoratori degli ospedali lombardi", spiega ancora Maggi. Un supporto digitale che sarà offerto anche a tutte le altre facoltà della Statale. "Sarà il cervello informatico di tutta l'Università".

Foto LaPresse
Foto LaPresse

Dormitori per gli studenti negli edifici storici

C'è poi il capitolo dei dormitori per gli studenti, che a Milano sono storicamente carenti. Per questo scopo saranno recuperate le "torri di Magistretti", attualmente sede della facoltà di Biologia, facilmente riconvertibili in residenze.

La "Balena bianca", sede di Fisica e Chimica, in via Golgi 19, è un altro edificio difficilmente alienabile perché protetto da vicolo ministeriale. Oggi ospita solo aule, in futuro potrebbe ospitare l'insegnamento ddelle materie informatiche, ma anche la fondazione dell'università con le sue spin off.  Un'area di ricerca e studio, ma anche industriale dell'università. Il terzo edificio che sarà salvato è quello di informatica, di recente costruzione. Anche la sede storica di Matematica di via Saldini rimarrà attiva.

Foto LaPresse
Foto LaPresse

Servono 170 milioni, da trovare in due anni

Chiarito il progetto, c'è il problema dei costi da sostenere. La stima, tra riconversione degli edifici e acquisto delle attrezzature necessarie, è di circa 170 milioni totali. Fondi non previsti nel piano originale di Mind, e che quindi vanno reperiti. Sono stati fatti sondaggi sul Recovery Fund e c'è un dialogo avviato con la Regione.

I tempi sono dettati da quelli del progetto di Mind, che sarà pronto nel 2025. "Ci siamo dati due anni di tempo per trovare i finanziamenti necessari per fare il progetto. Una volta reperiti i fondi, la tempistica è breve per realizzarlo: 2-3 anni per bandi e riconversione. Per il 2025 sarebbe pronto".

Uno scorcio di Città Studi (foto LaPresse)
Uno scorcio di Città Studi (foto LaPresse)
55 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views