Il processo Mediaset: l’unica condanna di Berlusconi che mostra come ha creato il suo impero
Dei tanti processi in cui Silvio Berlusconi è stato imputato, e in alcuni casi anche condannato salvo poi essere assolto o prosciolto nelle fasi successive del giudizio, soltanto uno si è concluso con una sentenza definitiva di condanna. Si tratta del processo Mediaset, in cui – dopo ben 10 anni di processo, fra rinvii richiesti dai suoi legali, legittimi (o presunti tali) impedimenti dell'imputato – Berlusconi è stato condannato per frode fiscale. Una sentenza che gli causò anche la decadenza da Parlamentare.
Come funzionava la frode fiscale
L'accusa parte nel 2005 e vedeva Berlusconi inizialmente indagato per appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio. Quello che di fatto gli veniva contestato era di dichiarare che Mediaset acquistasse i diritti televisivi dei film americani a un prezzo maggiore rispetto alla realtà. In questo modo la società riduceva il suo utile e pagava meno tasse, ma soprattutto la famiglia Berlusconi poteva portare facilmente soldi all'estero.
"Quello che è stato difficile dimostrare – spiega a Fanpage.it l'allora procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo – era che le varie società per cui passavano i diritti erano tutte ricollegabili direttamente a Berlusconi". "Il sistema – continua il magistrato, attualmente presidente di un'azienda privata – funzionava così: una società panamense di Berlusconi acquistava i diritti dalle case di produzione americane e li rivendeva a una serie di altre società, sempre di loro proprietà, da cui poi Mediaset li acquistava".
Quando il procuratore Robledo si è recato infatti ad Amsterdam presso la Universal Picture e ha visionato i contratti ha potuto constare che il recapito effettivo della società apparentemente panamense era in viale Europa 48 a Cologno Monzese, in provincia di Milano.
Quello che cambiava in tutti questi passaggi, però, era il prezzo di quei diritti: "La prima società acquistava il diritto di trasmettere per un determinato numero di volte in un arco di tempo prestabilito un film sulle reti Mediaset. Successivamente Fininvest apparentemente riacquistava ciascun singolo diritto di riproduzione a un prezzo diverso e molto più alto". In questo modo c'era un trasferimento di fondi da Mediaset alle altre società di Berlusconi, con sede all'estero.
Questo passaggio permetteva a Mediaset di dichiarare, in Italia, costi più alti per beni che in realtà aveva pagato molto meno e così aumentare sulla carta le sue spese rispetto agli introiti, permettendole di pagare meno tasse. Contemporaneamente poteva portare soldi all'estero per un ammontare totale di oltre trecento milioni di euro.
La condanna per Berlusconi
Nonostante i vari tentativi di Berlusconi di sottrarsi al giudizio (compresa la legge proposta dall'allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per cui si sospendevano i processi a carico del presidente del Consiglio), nell'ottobre del 2013 si è arrivati alla sentenza definitiva di condanna per la sola frode fiscale: doveva scontare quattro anni di detenzione e due di interdizione dai pubblici uffici. Così decadde anche da parlamentare.
Dei quattro anni di carcere tre hanno goduto dell'indulto e uno è stato tramutato nell'obbligo di svolgere servizi socialmente utili. Ogni giovedì, per quasi un anno, Berlusconi si recava infatti alla clinica “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone per fare compagnia alle persone anziane lì ospitate. Per quanto riguarda, invece, l'interdizione dai pubblici uffici dopo i due anni di condanna, Berlusconi ha dovuto aspettare altri tre anni per potersi ricandidare, in base a quanto previsto dalla legge Severino, e quindi è stato rieletto in Parlamento soltanto a settembre del 2022.
Quella del processo Mediaset non è soltanto l'unica condanna penale riportata da Berlusconi, nonostante i tanti processi affrontati, ma è utile a capire come abbia costruito il suo impero imprenditoriale e successivamente utilizzato il suo impegno politico per proteggerlo.